BOCCALI: I PROBLEMI DI PERUGIA VANNO OLTRE I CONFINI DELLA CITTA' - Tuttoggi.info

BOCCALI: I PROBLEMI DI PERUGIA VANNO OLTRE I CONFINI DELLA CITTA'

Redazione

BOCCALI: I PROBLEMI DI PERUGIA VANNO OLTRE I CONFINI DELLA CITTA'

Gio, 21/04/2011 - 15:48

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di Wladimiro Boccali (sindaco di Perugia)

Al consigliere Monni che invita il sindaco a uscire dal palazzo rispondo che sì, passo molto tempo dentro Palazzo dei Priori, ma ne passo anche fuori, e non per andare a passeggio. Non mi sfuggono certo i problemi della mia città, e credo che molto si possa e si debba fare per affrontarli e per risolverli. L’unica cosa di cui non abbiamo bisogno è una strumentalizzazione politica che poggi sul consueto schema maggioranza-opposizione. Se volessi aderire a questo schema oggi dovrei ricordare al consigliere Monni che il responsabile della sicurezza dei cittadini, tramite il ministro degli interni, è il governo espressione della sua stessa parte politica, e che la sua maggioranza parlamentare, con la prescrizione breve, si accinge, di fatto, a dare un colpo mortale alla certezza della pena. Altro che sicurezza. La verità è che siamo di fronte a questioni che hanno una dimensione ed una complessità purtroppo grande, che va oltre – piaccia o no a chi vuole descrivere Perugia come una specie di girone infernale – i confini di Perugia. Questioni, come la sicurezza, il narcotraffico, il disagio giovanile, l’identità dei centri storici tra residenza e commercio e tra accessibilità e limitazioni del traffico, che non sono di destra o di sinistra. Che ci riguardano tutti, e tutti insieme dovremmo costruire rimedi efficaci. Dando tutto questo come scontato, credo che sia meglio cercare soluzioni ragionando proprio sulla peculiarità di Perugia. Quello che più volte ho detto è che serve una riflessione collettiva della città. Naturalmente, a partire dal governo locale, ovvero dal comune: mobilità, illuminazione, accesso al centro, controlli dei locali, trasparenza degli affitti, telecamere e in genere strumenti di monitoraggio, decoro e igiene urbana, incentivazione della residenza, riqualificazione. Stiamo lavorando su ognuno di questi temi, e molto è stato già fatto. Serve anche che le forze dell’ ordine (il governo, appunto) svolgano il loro compito di controllo del territorio e repressione dei reati. Serve anche, quando si parla di centro storico e di economia del centro storico, il contributo costruttivo degli operatori. Serve, da parte dei cittadini, una presa di coscienza seria, per esempio sul rapporto tra città, centro storico in particolare, ed Università, ovvero gli studenti. Poi c’è il tema del disagio giovanile, che è un tema troppo delicato per giocarci sopra e per farne oggetto di strumentalità politica. Qualche settimana fa ho invitato attorno al tavolo della Sala Rossa di palazzo dei Priori le altre istituzioni, il mondo della scuola, i rappresentanti delle nostre due università, i servizi sociali del comune, le autorità sanitarie. A questo disagio dobbiamo dare una risposta, non possiamo considerarlo un problema di ordine pubblico. O meglio, lo diventa quando gruppi più o meno numerosi di ragazzi ubriachi danno l’ assalto alle auto, come è avvenuto in Via Bartolo qualche notte fa, o addirittura minacciano le auto della polizia, come avvenne l’ anno scorso. Ma prima di arrivare a questo c’è, da parte dei ragazzi, un modo di vivere la socialità, il come si sta insieme durante il tempo libero, la propensione ad abusare di alcol, il venir meno dell’autocontrollo dei propri comportamenti. Sono fenomeni purtroppo in aumento, anche se certo non generalizzati. Questo ragionamento non può prescindere da scuola e famiglie, come del resto dicono anche la chiesa ed i sociologi, lo stesso mondo della scuola, gli educatori a qualunque titolo. Negarlo, se non si vuole fare solo una operazione strumentale, significa voler nascondere la testa nella sabbia. Comunque, per quanto riguarda il Comune, l’idea del centro storico è quella di uno spazio complesso e articolato in cui bisogna trovare un punto di equilibrio, attraverso il confronto, tra i suoi tanti utenti: residenti, operatori commerciali, studenti, studi professionali, persone che a vario titolo ci lavorano, turisti. Non perdendo mai di vista il senso ed il valore identitario del centro per tutta la città. In questo quadro, la sicurezza è il primo punto all’ordine del giorno, e su questo non transigeremo. Il comune non alimenta conflitti istituzionali ma le istituzioni che hanno il compito di garantirci la sicurezza devono farlo.

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