Un ricco curriculum criminale che lo ha reso un personaggio noto in una zona calda, quella di Fontivegge, dove ha operato per anni. Ma alla fine, le forza dell’ordine lo hanno identificato e rimpatriato. Proseguono i servizi finalizzati a liberare la zona di Fontivegge dagli spacciatori. Ieri è stato riportato in Tunisia, con la forza, un 30enne, tunisino, più volte condannato per stupefacenti, molto noto nella parte bassa di Fontivegge, tra via del Macello e Via Gallenga, territorio abituale del suoi traffici illeciti dal 2009, quando è arrivato in città dopo lo sbarco a Lampedusa. Lo straniero si è in questi anni si è fatto la fama di “cattivo” per il suo carattere aggressivo e perché ogni volta che è stato sorpreso dalle forze dell’ordine a vendere droga al minuto non è stato semplice acciuffarlo: è sempre fuggito, ha alzato le mani sui poliziotti e carabinieri, tanto che sono almeno cinque gli episodi di resistenza a Pubblico Ufficiale che gli sono stati contestati.
Il trentenne ha soggiornato lungamente a Capanne per scontare le sue condanne. Sinora non era stato possibile eseguire la misura di sicurezza dell’espulsione disposta dal Magistrato di Sorveglianza dopo l’espiazione delle sue pene detentive perché la sua vera identità non era stata accertata. In questi giorni si è potuto provvedere a dargli un nome certo ed un passaporto e quindi sono state pianificate le operazioni del suo rimpatrio. Gli agenti della mobile lo hanno catturato e quelli dell’Ufficio Immigrazione lo hanno scortato prima a Roma e poi, a bordo dell’aereo, sino a Tunisi, poicheil tunisino si è opposto in ogni modo al suo rimpatrio.