Si è tornato a parlare del black out di inizio anno all’ospedale di Città di Castello nella seduta odierna dell’Assemblea Legislativa dedicata al Question time. I consiglieri regionali della Lega Nord Valerio Mancini e Emanuele Fiorini hanno interrogato l’assessore Luca Barberini per conoscere le cause del mancato funzionamento dei gruppi elettrogeni di emergenza della struttura e le azioni che la Regione Umbria intende adottare per scongiurare il ripetersi di tali evenienze.
Illustrando l’atto ispettivo, Mancini ha spiegato che l’interrogazione si riferisce a quanto successo lo scorso 17 gennaio quando, all’incirca dalle ore 11.30 alle ore 12.15, si era verificata l’interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica nel nosocomio tifernate. “A quanto consta, – ha detto il consigliere – i gruppi elettrogeni di emergenza dell’ospedale non sono entrati in funzione. Secondo le informazioni acquisite direttamente dai pazienti presenti durante il black out, si sarebbero verificati disservizi nell’erogazione delle normali prestazioni sanitarie, compresa, a quanto pare, la programmazione delle sedute operatorie con l’interruzione ed il rinvio delle stesse”.
L’assessore Luca Barberini ha risposto che “quel giorno non ci sono state interruzioni o danni all’attività medica e chirurgica nell’ospedale”.
Il 17 gennaio in tutta quella zona c’è stato un black out elettrico a causa di eventi meteo, si è trattato quindi di un fenomeno che deriva dal distributore di energia elettrica. Il personale dell’ufficio tecnico dell’Asl e quello medico sono subito intervenuti. Tutti le cure per i pazienti che si trovavano nel presidio, compresi quelli nelle aree critiche, sono stati portati avanti e realizzati senza alcuna interruzione. E non si sono verificati danni
“Il black out – ha aggiunto Barberini – ha comportato un’interruzione nella linea elettrica a cui è collegato il presidio ospedaliero. Sono subito entrati in funzione i gruppi elettrogeni della struttura, che hanno funzionato regolarmente. Nel momento in cui è tornata l’energia elettrica, lo switch off non ha funzionato. Poi si è scoperto che il problema era dovuto a delle batterie non perfettamente funzionanti, poi sostituite con nuove. Tutto l’ospedale di Città di Castello è quindi al sicuro dal ripetersi di fenomeni di questo tipo”.
Nella sua replica Mancini ha spiegato che “la mancanza è stata di coloro che avrebbero dovuto fare il controllo e la manutenzione degli impianti, che ha fallito ancora. Mi risulta che non era stata fatta recentemente la prova di tenuta degli impianti. Ma l’allarme meteo era stato lanciato 2-3 giorni prima. E chi è deputato alla sorveglianza e al controllo degli impianti, quando arrivano allarmi meteo, deve fare prove di emergenza, come da protocollo. Questo non è stato fatto e la direzione sanitaria non ha preso misure disciplinari contro chi doveva verificare”.