“Se anche Nevi oggi chiede una mediazione e una soluzione condivisa al problema sollevato dai cittadini e dalle popolazioni locali vuol dire che qualcosa di positivo si sta muovendo e le nostre perplessità non erano infondate. Il recente dibattito all'assemblea pubblica a Montecchio ci fa ben sperare per l'ambiente e il paesaggio e dimostra che forse le nostre richieste di chiarimento per l'impianto a Biogas di Montecchio non erano affatto campate in aria.” Così Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale che interviene sull'ipotesi di costruzione di un impianto a biogas alimentato da biomassa ai confini dell'Oasi di Alviano e al parco del lago di Corbara. “Nelle carte relative al progetto – continua Dottorini – è specificato che oltre alle biomasse di natura vegetale è anche previsto l'uso di letame bovino di non specificata provenienza. L'impianto richiede poi circa 600 kilogrammi al giorno di materia prima per poter funzionare a regime e vorremmo sapere quali garanzie ha fornito l'azienda affinché tutta questa materia prima venga reperita in loco, senza doversi approvvigionare all'esterno, o peggio ancora, all'estero. Come Italia dei Valori – aggiunge – abbiamo deciso di ascoltare il grido di allarme lanciato dai cittadini e subito presentato un'interrogazione urgente per sapere se tutte le procedure autorizzative e le garanzie necessarie sono state rispettate dall'azienda. Se ci sono, non comprendiamo perché Nevi si scalda tanto. Se invece si sta convincendo dell'inopportunità del progetto, non c'è motivo che lanci accuse tanto infondate quanto ridicole. Oggi più che mai – conclude Dottorini – è necessario recuperare il giusto rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini e la garanzia del rispetto dell'ambiente, della salute dei cittadini e delle produzioni locali è la giusta direzione.”