Cronaca

Nuovo Biodigestore per Foligno, ecco i vantaggi

L’Ati 3 e la Valle Umbra Servizi Spa attraverso una nota stampa, informano la cittadinanza sui vantaggi del nuovo biodigestore nel Comune di Foligno.

Progetto e caratteristiche

Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di produzione di biometano e compost, alimentato dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani provenienti da raccolta differenziata (FOU). Il Piano Regionale di Gestione dei rifiuti prevede che l’impianto sia realizzato a Foligno, in località Casone. ATI3 e VUS sono i promotori del progetto.

Come funziona l’impianto

L’impianto è un sistema chiuso, in cui i processi di digestione anaerobica (in assenza di ossigeno) avvengono all’interno di strutture sigillate ermeticamente, senza emissioni odorigene. L’impianto produce: biometano come combustibile rinnovabile con possibilità di impiego sia per la produzione di energia elettrica e calore sia per l’autotrazione; compost che può essere utilizzato come fertilizzante organico in sostituzione dei concimi di sintesi.

Quella adottata è una tecnologia all’avanguardia, il cui uso è ormai consolidato nei paesi del Nord Europa (Svezia, Germania, Svizzera). Gli impianti in cui viene utilizzata sono circa 300 in Europa.

Le ragioni strategiche dell’impianto

Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti definisce una strategia di potenziamento della raccolta differenziata. Per realizzarne gli obiettivi, occorre dotarsi localmente degli impianti necessari a trattare in maniera corretta le diverse frazioni di rifiuti, nel rispetto dei più elevati standard ambientali e di salute pubblica.

L’impianto di compostaggio attuale è in funzione a Casone dal lontano 1993 e dunque risulta inadeguato a rispondere a questa esigenza di lungo periodo.

La realizzazione del nuovo biodigestore contribuirà a rendere autosufficiente ATI3 nelle gestione dei rifiuti: consentirà di rispettare gli obblighi di raccolta differenziata previsti sia dal Piano Regionale dei Rifiuti che dal Piano D’Ambito di ATI3. Una scelta coerente anche rispetto al quadro nazionale ed europeo, che danno grande rilevanza al tema del recupero di materia e allo sviluppo delle fonti alternative.

La capacità autorizzata dell’impianto attuale è di 55.000 t/anno. Quando il nuovo biodigestore entrerà in funzione, la FOU raccolta con la differenziata sarà convogliata verso questo nuovo impianto: la quantità di rifiuti che l’impianto può trattare non cambierà.

Il partner tecnico

Asja, gruppo internazionale che da venti anni lavora nell’ambito delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, si è aggiudicata la concessione per la progettazione, costruzione e gestione dell’impianto tramite gara europea ad evidenza pubblica.

Si tratta di un partner altamente qualificato, tra i maggiori nel panorama nazionale, con tutte le caratteristiche di competenza tecnologica, finanziaria, e ambientale necessarie a garantire un’efficiente gestione del progetto in tutte le sue fasi.

I vantaggi ambientali

La tutela della salute e dell’ambiente

L’impianto funziona come un sistema chiuso: i processi avvengono in assenza di ossigeno (anaerobico) e all’interno di strutture sigillate ermeticamente. Questa scelta tecnologica che risolve positivamente, e alla radice, il problema delle emissioni odorigene.

Inoltre, l’approccio adottato prevede che il rifiuto resti per un lungo periodo all’interno di uno spazio sigillato in cui si registrano temperature elevate: questi aspetti escludono totalmente il rischio dello sviluppo di batteri patogeni.

La localizzazione

L’area di Casone a Foligno è già oggi prevalentemente destinata alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani. Il Piano Regionale, correttamente, individua quest’area come una collocazione possibile per altre attività del comparto. Per questo, è esclusa una svalutazione immobiliare delle aree intorno all’impianto.

 Il traffico veicolare non aumenterà

Poiché rimane inalterata la quantità di rifiuti trattata, il traffico veicolare non subirà variazioni.

Anzi, poiché l’impianto garantirà l’assorbimento dei flussi di rifiuto organico prodotto dalla Regione Umbria, si ridurrà anche la movimentazione di rilevanti quantità di rifiuti verso gli impianti situati fuori regione, con costi di trasporto che oggi gravano sulla collettività.

I risparmi per i cittadini

La realizzazione dell’impianto consentirà di raggiungere l’autosufficienza impiantistica e di conseguenza consentirà di contenere le tariffe per gli utenti o addirittura di abbassarle.

Non una cattedrale nel deserto

Il biodigestore di Foligno non sarà l’ennesima cattedrale nel deserto, perché si tratta di un progetto, finanziato prevalentemente dal soggetto privato aggiudicatario della concessione, che si assume il rischio operativo e che assicurerà efficienza e funzionamento per tutto il periodo di durata della concessione.

Il dialogo con il territorio

Ad oggi, come previsto dalla legge, i partner hanno concluso la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA, dandone notizia alla cittadinanza attraverso i canali ufficiali che la legge individua: i cittadini hanno avuto dunque  la possibilità di partecipare al confronto.

Nel maggio 2015, le società proponenti durante una conferenza stampa, ampiamente ripresa dai media locali, hanno presentato all’opinione pubblica il progetto.

Per ATI3 e VUS, trasparenza e dialogo sono i principi che regolano il rapporto con il territorio e ne garantiscono la correttezza; per questo, dopo la pausa estiva sono già previsti momenti di confronto con il territorio – cittadini, istituzioni, associazioni – al fine di dare tutte le informazioni necessarie.