Foligno

Biodigestore, ecco i dettagli dell’impianto

Presentato questa mattina a Palazzo Comunale, il progetto Foligno Biometano, che prevede il tanto discusso ammodernamento ed integrazione dell’impianto di compostaggio di Casone, a ridosso della frazione di Sterpete.

Una presentazione alla stampa, che ha visto una sala Pio La Torre gremita anche da cittadini e rappresentanti dei comitati civici.

A ‘metterci la faccia’ nel vero senso del termine, è stata direttamente la stessa società Asja Ambiente Italia, partner tecnologico per la realizzazione del nuovo biodigestore: a spiegare nel dettaglio l’iter amministrativo e tecnico, l’amministratore delegato Alessandro Casale, che si è detto pronto ad altre occasioni di incontro e confronto con la cittadinanza.

E già martedì 13 settembre, a partire dalle 18, si terrà un dibattito aperto nei locali parrocchiali di Sterpete, proprio a ridosso della chiesa del paese, al quale saranno presenti i rappresentanti della Asja Ambiente Italia, della Valle Umbra Servizi, dell’Ati3 Umbria e dell’amministrazione comunale.

“Questo impianto sarà fondamentale per poter gestire in maniera corretta ed efficiente i rifiuti di Casone. Per la produzione del biometano infatti, bisogna seguire una gestione virtuosa della frazione organica e questo comporterà indubbi vantaggi dal punto di vista economico ed ambientale per il territorio di competenza. Asja – ha spiegato l’amministratore delegato Alessandro Casale – grazie ad un’esperienza ventennale nel settore delle energie rinnovabili può garantire che il biodigestore sarà un fiore all’occhiello per il territorio che lo ospita, sia dal punto di vista tecnologico che gestionale, di cui Asja avrà la responsabilità”.

Entrando nello specifico: il biodigestore anaerobico – ovvero chiuso – andrà a sostituire il processo di compostaggio aerobico – all’aria aperta – dell’attuale struttura di Casone, in funzione da circa venti anni. Questo consentirà il recupero di circa 40mila tonnellate di scarti alimentari ed altri rifiuti organici che verranno di fatto trasformati in energia pulita – ovvero biometano – ed in fertilizzante – compost – e logicamente sarà ridotto l’impiego di fonti fossili e fertilizzanti chimici. I rifiuti quindi da problema a risorsa per l’ambiente, questo il concetto base della conferenza stampa.

Il biometano, considerato combustibile pulito, verrà immesso in rete mentre il compost sarà impiegato in agricoltura come fertilizzante naturale.

Ad intervenire anche il presidente della Valle Umbra Servizi Spa, Maurizio Salari, precisando che il biodigestore “risponde puntualmente alle esigenze di trattamento dei rifiuti previste nella delibera regionale  della Regione Umbria, del gennaio 2016, per accelerare l’incremento della raccolta differenziata, nonché, ovviamente, alle direttive dettate dalla stessa Regione Umbria fin dall’approvazione del Piano regionale dei Rifiuti così come recepito da Ati 3 Umbria e dal Comune di Foligno. Il nostro  territorio – ha ricordato Salari – deve poter trattare, per raggiungere il 65% di raccolta differenziata, qualcosa come almeno 30mila tonnellate annue di organico e verde. L’impianto che si andrà a realizzare ha una capacità che tiene conto di questo adeguamento attuale, e naturalmente degli sviluppi futuri, sia demografici che di incremento ulteriore della raccolta differenziata, pertanto – ha ribadito il presidente della Valle Umbra Servizi – nessun sovra dimensionamento ne rifiuti da fuori regione”.

Nel dettaglio, stime e numeri del progetto Biodigestore

Dalle 40mila tonnellate di rifiuti organici che saranno trattate a Casone si ricaveranno 4 milioni di metri cubi di biometano immesso in rete ; 380 famiglie potranno usufruire ogni anno del biometano prodotto; 347  tonnellate di petrolio risparmiate; 533 auto alimentate dal biometano. Inoltre, la Asja ha reso noto che saranno costruiti appositi sistemi di depurazione e captazione dell’aria con torri di lavaggio e biofiltri; porte ad impacchettamento a ogni varco; edificio di trattamento dei rifiuti in totale isolamento atmosferico ed un processo di trattamento anaerobico. Questo comporterà un consistente abbattimento delle emissioni odorigene, in pratica, un sostanzialmente azzeramento del cattivo odore. In progetto anche l’impermeabilizzazione delle aree di transito dei mezzi di trasporto, e la creazione di barriere fisiche tra la falda ed il terreno su cui poggia l’impianto.

Confronto e trasparenza sono gli impegni presi questa mattina anche dal direttore dell’Ati3 Umbria Fausto Galilei e dall’assessore all’Ambiente del Comune di Foligno, Graziano Angeli. Oltre all’iniziativa di martedì 13 settembre anche la costituzione di gruppi tematici di approfondimento sulle questioni più sensibili che emergeranno durante l’incontro pubblico e la speciale visita guidata all’impianto di Faedo (Trento) analogo a quello previsto dal progetto Foligno Biometano.