Cronaca

Il Biodigestore di Casone? Una risorsa per l’agricoltura di qualità

A meno di un mese dalla sua costituzione, la Consulta di cittadini ed associazioni per il monitoraggio e l’informazione nella realizzazione dell’impianto di biometano e compost rifiuti organici in località Casone di Foligno, ha iniziato il suo lavoro ed ha cominciato ad operare.

Scelto il coordinatore, che sarà il professor Sergio Ciucci, mentre la figura del vicepresidente non essendo prevista non verrà istituita.

Piena soddisfazione per la visita all’impianto di Faedo, in provincia di Trento, promossa dalla società Asja Ambiente Italia, alla quale hanno preso parte anche i rappresentanti della consulta.

I partecipanti hanno infatti verificato personalmente, come la tecnologia di digestione anaerobica permetta l’azzeramento totale degli odori in esterno e consenta una sintesi tra le esigenze ambientali ed industriali.

Il biodigestore di Faedo si trova completamente immerso nei vigneti della valle trentina, con coltivazioni che si estendono sino alle mura perimetrali dell’impianto, e gli stessi agricoltori della zona utilizzano il compost di qualità prodotto dalla struttura, per produzioni agroalimentari e vitivinicole di qualità.

In quest’ottica, il biodigestore di Casone potrebbe rappresentare un’ulteriore opportunità per le terre dell’olio e del Sagrantino che caratterizzano la Valle Umbra Sud.

Tra i primi impegni della Consulta di monitoraggio, quello di chiedere all’Arpa una misurazione degli attuali livelli di qualità dell’aria e delle acque per poi confrontarli con i valori successivi.

Si ricorda che l’organismo è composto da: Samuele Antonini, Enrico Marchionni, Sergio Ciucci, Salvatore Fontana, Fausto Moretti, Sauro Presenzini, Giuliano Doni ed Alessio Fiacco.

Ne fanno parte anche i soggetti già presenti nel comitato consultivo degli utenti Ati 3; le associazioni ambientaliste e dei consumatori; i sindaci Foligno, Trevi e Montefalco, il presidente ed il direttore di Ati 3.