Ad oltre 2 anni di distanza dalla tragica morte del piccolo Gianmaria Ciampelli – annegato in piscina nel luglio 2021 durante un centro estivo in un agriturismo di Città di Castello – arrivano altre due condanne, dopo quelle già inflitte con rito abbreviato alla titolare della struttura e alla responsabile del campus per omicidio colposo.
La sentenza è arrivata ieri (9 ottobre) dal tribunale di Perugia, dove il giudice Lidia Brutti ha deciso di condannare i due giovani animatori di 21 e 24 anni – accusati anch’essi di omicidio colposo, oltre all’omesso controllo – a 4 mesi di carcere (come richiesto dal pm), con pena sospesa e non menzione sul casellario giudiziale.
Il piccolo Gianmaria – figlio dell’attuale allenatore del Trestina ed ex Perugia Davide Ciampelli – non sapeva nuotare e finì per annegare in un punto della piscina dove non toccava, come si vede anche in un filmato della telecamera di videosorveglianza messo agli atti. In quel momento, come emerge dalla carte della Procura, uno dei due educatori era lontano dalla vasca mentre un altro era intento a intrattenere un bambino, non accorgendosi di quanto stava accadendo (tanto che l’allarme venne dato proprio da uno dei piccoli).
Ai due giovani animatori imputati è stato infatti contestato proprio il fatto di non aver controllato visivamente i ragazzini (sarebbero stati addirittura 26 dentro e fuori la piscina). Oltretutto Gianmaria Ciampelli, come confermato da alcuni testimoni, era privo dei braccioli, portati in loco dai familiari ma lasciati all’ingresso. I genitori si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Valerio Collesi e Marco Bianchini.