Sa.Mi. e Ale. Chi.
Aggiornamento ore 17.48 – E' durato circa 2 ore e 35 minuti l'intervento chirurgico al piccolo di Promano giunto questa mattina nell'ospedale di Città di Castello con ferite multiple, dopo essere stato colpito con un coltello dalla madre. Un'equipe medica multidisciplinare ha operato il bimbo, effettuando una toracoscopia interventistica e una laparoscopia esplorativa: ora il giovane paziente di soli 11 anni è ricoverato in Rianimazione presso il nosocomio tifernate. Le sue condizioni restano critiche e la prognosi resta riservata. La madre, dopo il trattamento sanitario obbligatorio, è stata trasferita nel primo pomeriggio in un altra struttura sanitaria. La direzione del distretto dell'Alto Tevere ha comunicato inoltre che la donna, una 50enne italiana, non risulta essere in carico a Servizi Territoriali per problemi individuali di salute.
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Aggiornamento ore 13.24 – Quando il piccolo di undici anni, raggiunto da 11 coltellate sferrategli dalla madre in preda ad una crisi nervosa, è giunto in pronto soccorso erano le 11.05. Prima del trasporto infatti i medici hanno cercato di stabilizzare le sue condizioni direttamente sul posto. Il minore è stato poi trasferito in sala operatoria per permettere ai medici di valutare attentamente le ferite multiple che riportatava al torace e alla schiena. Gli sono stati effettuati i primi accertamenti diagnostici (ecografia, TAC, esami di laboratorio, consulenze specialistiche). Il bimbo in questi momenti si trova ancora in sala operatoria. Al termine della valutazione chirurgica, sono previsti ulteriori esami specialistici e radiologici. Al momento la prognosi resta riservata. La madre del bambino invece al momento sotto choc e sedata sarà nelle prossime ore trasferita in un'altra struttura sanitaria.
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Aggiornamento ore 12.00 – Si delineano i contorni di una tragedia. Quanto accaduto questa mattina poco dopo le nove nella villetta del tranquillo quartiere di Promano, potrebbe essere il frutto di un grave raptus della madre cinquantenne affetta da crisi depressive. Sul corpo del bambino undicenne, che peraltro sarebbe affetto da disturbi di natura cognitiva e comportamentale ci sarebbero almeno undici lacerazioni da arma da taglio.
Sei fendenti alla schiena e quattro all'addome, stando alle informazioni che arrivano dall' ospedale di Città di castello, dove sia il bimbo che la madre sono ora ricoverati. I sanitari sono ottimisti. Il bimbo non sarebbe più in pericolo di vita, posto che si riesca a controllare il rischio di una emorragia interna. La prognosi del piccolo resta comunque riservata.
Questa mattina nella villetta di Promano le grida sarebbero iniziate poco prima del drammatico gesto, il padre ed i parenti vicini di casa avrebbero compreso la gravità della crisi della donna, non riuscnedo però ad intervenire prima che questa si scagliasse sul bambino.
La madre del bambino è stata arrestata pochi minuti fa dai carabinieri della compagnia di Città di Castello. Dopo aver ricevuto le cure sanitarie per la grave crisi che l'ha colpita.
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Ore 10.47 – Un fatto di sangue gravissimo. Ancora in Altotevere. Al momento non sono noti i dettagli attorno ad una tragedia che vedrebbe vittima un bimbo di 11 anni. A ferirlo sarebbe stata la madre, una 50enne italiana, con un coltello. Le condizioni del bimbo parse subito molto gravi hanno fatto pensare al peggio, ma sembrerebbe che al momento i medici del 118 stiano facendo il possibile per salvarlo.
Il piccolo sarebbe stato colpito all'addome e al torace, con una decina di colpi. A lanciare l'allarme è stato il padre del bambino: sul posto si è portata immediatamente un' unità del 118 di Città di Castello. Al momento non si conoscono le condizioni di salute della donna, che sembrerebbe soffrire di crisi depressive. Sul posto anche i carabinieri coordinati dal comandante della compagnia di Città di Castello Alfredo Cangiano. Il fatto si sarebbe verificato a Promano, intorno alle 9.15, nell'abitazione della famiglia, che sembrerebbe essere molto conosciuta nella zona. L' ufficio stampa del nosocomio tifernate conferma l'accaduto, pur mantenendo l'estrema riservatezza per un fatto così grave e delicato.
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