Ha avuto luogo ieri (13 ottobre) al Tribunale di Perugia la prima udienza del processo nei confronti di una suora di 75 anni e una maestra di 57, accusate di maltrattamenti ai danni di 8 bimbi di un asilo nel Comune di Citerna.
Dopo l’ammissione degli elementi di prova il giudice ha deciso di nominare un perito per trascrivere le intercettazioni effettuate durante le indagini. L’incarico sopracitato verrà conferito nell’udienza del prossimo 10 dicembre.
Secondo quanto riportato dal pm Massimo Casucci nel capo di d’imputazione le due maestre – difese dagli avvocati Flavio Grassini e Diego Duranti -, avrebbero sottoposto i piccoli ad “atteggiamenti aggressivi e violenti, percuotendoli e ingiuriandoli”.
Dalle carte della Procura erano emersi dettagli choc: le imputate avrebbero infatti isolato i bimbi in stanze al buio o nei bagni (nonostante i pianti disperati), esercitato pressione sulle mani dei piccoli con forchette (fino a lasciarne segni visibili sulla pelle), fino a passare a scappellotti e “nocchini”. A volte i minori sarebbero stati anche imboccati forzatamente, cagionando loro conati o vomito, e tirati per i capelli e le orecchie come forma punitiva.
Tutti episodi che – si legge nella richiesta di rinvio a giudizio – “avrebbero causato ai minori disagio fisico e psichico, in alcuni casi con manifestazioni patologiche come diarrea, sindrome da stress e attacchi di pianto irrefrenabile“. Questo almeno fino al marzo 2020, quando il lockdown ha imposto la chiusura del plesso.
A far partire l’inchiesta, erano stati i genitori dei bambini, accortisi degli strani malesseri dei proprio figli. Tutto è scattato dopo l’esposto di una mamma. Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Città di Castello e Citerna, proprio attraverso l’uso di quelle intercettazioni che presto verranno verbalizzate dal perito. Le famiglie – rappresentate dagli avvocati Delfo Berretti, Giuseppe De Lio e Gabriele Magrini – si sono costituite parte civile nel processo,