Jac. Bru.
9.765.612,21 euro: sono questi i 9 numeri “poco magici” che rappresentano il buco di bilancio del Comune di Spoleto (4.907.287,65 milioni di parte corrente e 4.858.324,56 in conto capitale). Li ha forniti poco fa il sindaco Daniele Benedetti mediante una nota stampa con la quale mette in evidenza che non vi sarebbero i presupposti del dissesto finanziario (né del pre-dissesto) ma anzi, la “perdita” potrà essere riassorbita con un piano triennale.
Il primo cittadino, che nei giorni scorsi con un’altra nota aveva ipotizzato responsabilità in capo alle giunte precedenti, nel comunicato odierno fa solo un velato passaggio sulla problematica, rimandando ad un prossimo futuro l’accertamento delle responsabilità. Anche se suona difficile credere che in Comune, “ripulito il bilancio”, non sappiano quali sono gli esercizi finanziari in cui sono state commesse le presunte “castronate” contabili.
Sta di fatto che, stando alle parole del sindaco, “sussistono le condizioni oggettive affinché, dal punto zero fatto con il riaccertamento straordinario (la cui validazione è subordinata all’esame del collegio dei revisori dei conti, ndr), si possa ripartire per guardare al futuro sicuramente con sacrifici, ma verosimilmente senza dover fare ricorso a nuove leve fiscali”.
Nel merito – prosegue la nota – la parte in conto capitale può essere finanziata facendo ricorso alle alienazioni e alle entrate patrimoniali (oneri di urbanizzazione, trasformazione diritto di superficie, monetizzazione, ecc.). A questo proposito verrà predisposto un piano di alienazioni realistico e coerente con scadenza al 2014 e al 2015. Mentre per la parte corrente il piano di recupero dei tributi che risultano non versati (ICI, TARSU, TOSAP), pianificato in tre anni (il piano, già disponibile, è stato redatto in maniera sostenibile e prudente), riporta queste previsioni:
– nel 2013 recupero per € 1.930.000,00
– nel 2014 recupero per € 1.810.000,00
– nel 2015 recupero per € 1.450.000,00
Il resto verrà coperto attraverso la razionalizzazione delle spese correnti, al fine di garantire l’agibilità di bilancio per i servizi essenziali“.
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(Aggiornamento h 8,00 del 5/09) – I consiglieri di opposizione hanno continuato a lavorare per tutta la serata di ieri sulla documentazione, per altro a loro dire parziale, consegnata dal Comune da cui si evincerebbe che il buco del bilancio risentirebbe di sopravvenienze attive per circa 5 milioni di euro trovate nel 2013 ma risalenti ad esercizi finanziari precedenti, probabilmente fra il 2006 e il 2008. Potrebbe trattarsi, questa l'ipotesi della minoranza, di tributi non richiesti ai cittadini o comunque non liquidati da questi ultimi. Se quello che sostiene la minoranza fosse vero, il risultato fornito ieri dalla giunta sarebbe una sorta di “verifica di bilancio 2013” più che un vero e proprio bilancio consolidato al 2012, e quindi l'ammanco al 31 dicembre dello scorso anno sfiorerebbe i 15 milioni di euro.