Categorie: Istituzioni Spoleto

Bilancio Spoleto, Bendetti a San Giacomo “Dimissioni funzionali, priorità è piano di rientro” / ft

Jac. Bru.

Si è conclusa con l’incontro pubblico al bocciodromo di San Giacomo la convulsa giornata di ieri iniziata con la notizia della dimissioni del sindaco Daniele Benedetti poi in parte rettificata dalla nota dell’ufficio stampa che annunciava l’intenzione del primo cittadino di formalizzare la sua scelta di fronte al consiglio comunale (la seduta è stata convocata per lunedì 14). Un incontro dal clima tutto sommato sereno, con sindaco, assessori, dirigenti e segretario da un lato e i vertici Pd e Psi e alcuni gruppi di opposizione consiliare dall’altro. Piuttosto “pigra” invece la risposta della cittadinanza, non più di una ventina i residenti intervenuti.

Dimissioni “funzionali” – Poche le novità emerse rispetto a quanto dichiarato in conferenza stampa mercoledì scorso, anche se Benedetti ha sostenuto di essere stato forse frainteso quando ha parlato di “aliquote al massimo per almeno 5 anni in caso della venuta di un commissario” (tema su cui parte dell’opposizione lo aveva smentito). Il commissariamento non significherebbe dunque il dissesto dell'ente, ma il primo cittadino ha comunque sottolineato la necessità, fin quando possibile, di procedere al risanamento dei conti con procedure ordinarie, e proprio a questo sarebbero funzionali le sue dimissioni: spostare l’attenzione dalla mozione di sfiducia al piano di rientro triennale è un presupposto essenziale per redigere un documento più credibile e concertato possibile.

Dove intervenire – Recuperare i quasi 5 milioni di disavanzo in parte corrente non sarà un’operazione “indolore”. Allo studio ci sarebbero infatti dei tagli sulle spese del personale e sulle convenzioni in essere, oltre alle ipotesi di ritocco delle aliquote fiscali, anche se un mano potrebbe arrivare dalla lotta all’evasione. Sarebbe invece poco percorribile, poiché si rischierebbe di bloccare la realizzazione del piano di rientro, la strada indicata nei giorni scorsi dal Pdl, quella cioè di sospendere gli Apo e i dirigenti a cui sia stato attribuito un ‘difetto di comunicazione’. Il sindaco ha anche pubblicamente rassicurato i consiglieri comunali di maggioranza che temono possibili ripercussioni patrimoniali, sottolineando che non ci sussisterebbero le condizioni per un provvedimento simile.

Piano delle alienazioni – L’attenzione è alta anche sul fronte della dismissione del patrimonio, che potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno per le povere casse comunali. Il piano delle alienazioni – come sottolineato la scorsa settimana sia dal sindaco che dalla dirigente Rifco Stefania Nichinonni – dovrà però basarsi su basi concrete e tenere conto di eventuali manifestazioni di interesse. A breve sarà pubblicato il primo bando relativo all’azienda agraria di Giano dell’Umbria, 150 ettari di terra il cui valore sarà fissato da una perizia giurata.

Mozione di sfiducia – Avanti adagio dunque, sulla linea ufficializzata mercoledì scorso di fronte alla stampa. Anche se le dimissioni, di per se stesse, non mettono al riparo Benedetti dalla mozione di sfiducia che pende sulla sua testa, firmata dalla totalità dei consiglieri di opposizione. La mozione andrà comunque discussa e votata in consiglio comunale il 24 ottobre, 30 giorni dopo la presentazione (termine ultimo secondo il TUEL). Solo allora si saprà se i venti giorni di tempo tra l’annuncio e l’effettività delle dimissioni basteranno per mettere d’accordo tutti sul piano di rientro. Se la mozione dovesse passare infatti, il sindaco sarebbe costretto a farsi da parte

Riproduzione riservata ©