Alla fine, in un clima surreale dove non sono mancate neanche bagarre e gaffe, le Variazioni al bilancio 2025 del Comune di Spoleto sono passate con il solo voto della maggioranza che, bontà sua, ha votato più per atto di fede che per cognizione, trascinata forse dalla sfida lanciata dal sindaco Sisti alla opposizione con tanto di promessa, pur di dimostrare la bontà del suo lavoro, di spedire le carte alla Procura Regionale della Corte dei Conti.
Ma al bilancio “variato” (sperando non sia “avariato” come ha sostenuto l a minoranza, carte alla man) si aggiunge un “bilancio politico” tutt’altro che favorevole per Sisti & Co.: agli atti di fede di consiglieri si deve aggiungere la pressoché totale assenza degli assessori del Pd (dal vice sindaco Chiodetti agli assessori Pesci e Cesaretti), l’assessora Luigina Renzi (Ora Spoleto), la pentastellata Protasi (anche per lei qualche sporadica apparizione), e Angelini Paroli arrivato solo dopo le 21.
Al fianco del primo cittadino resta l’assessora Manuela Albertella, ormai da considerare una fedelissima della linea sistiana. Assente, non bastasse la già critica situazione, anche la dirigente finanziaria Tedeschi, pur invitata come da comunicazione del Presidente del Consiglio Marco Trippetti.
Delle circa sei ore e mezza di consiglio, almeno due ore verranno perse per consentire alla maggioranza di chiarirsi le idee.
Comincia il capogruppo Lucentini che, in apertura di assemblea, chiede una pausa, giusto “5 minuti per aggiornarci sulla pratica”. Ne passeranno 45’, con l’aula che finisce anche senza luce e i consiglieri di opposizione, stante l’inflessibilità della presidenza di proseguire nei lavori, a fare gli interventi con la torcia dei propri telefonini. Dall’opposizione ci prova Paolo Piccioni a chiedere una sospensione dei lavori e che venga invertito l’ordine del giorno, atteso che pendono interrogazioni urgenti come quelle sulla “sicurezza”. Parole al vento.
Bilancio, Sisti invoca la Procura, Ac e la 1ma pregiudiziale
Gianmarco Profili (Alleanza civica) pone la pregiudiziale sul primo punto (“variazioni al bilancio 2025”) atteso che la pratica dei lavori per l’Agenda Urbana (quella che ha scatenato le ire sui social per la “foresta urbana e il laghetto” in piazza Garibaldi) non rispetta “ i principi contabili” mancando del parere di regolarità contabile dei fondi che il Comune dovrà “coprire” insieme a quelli già messi a disposizione della Regione.
Boutade a parte di Bonanni (M5S) che invita il sindaco a non rispondere più alle comunicazioni-interrogazioni della minoranza, con Cintioli che gli risponde che da anni si chiede di istituire il question-time, si arriva al voto sulla pregiudiziale di Profili. Ovviamente respinta dalla maggioranza a trazione Pd-M5S-Civici umbri che resteranno pressoché silenti per le otre 6 ore di consiglio. Divertente il siparietto del collegamento con casa della consigliera Lieshaj che non riesce a votare da remoto nonostante qualcuno provi, al cellulare, a spiegarle come fare.
Sisti, con l’appoggio della eloquente comunicazione non verbale della Albertella, sull’Agenda urbana prova a dire che “non facciamo una foresta urbana e un laghetto…ma possibile aree di alberature, possibile area di raccolta e gestione di acque meteoriche”. Della mancata regolarità contabile ai fondi del comune nessun accenno.
Profili incalza, forte del programma AU stilato da una rinomata azienda perugina che, solo in seconda battuta (chissà a chi è stata affidata e quanto è costata la prima), ha tramutato i desiderata della Giunta nel progetto per l’Agenda urbana.
Foresta, bosco o siepe che sia, laghetto o vascone che si voglia, il disegno, di cui Tuttoggi è venuto in possesso (a sinistra) sembra chiaro: Piazza Garibaldi verrebbe totalmente stravolta, anche rispetto alla sua stessa storia architettonica. L’affondo di Profili manda in tilt il primo cittadino che, a microfoni spenti, come farà in altri momenti l’Albertella pur di spezzare gli interventi della minoranza, torna sui 383mila euro di spese legali che il Comune è chiamato a rifondere agli ex assessori, dirigenti e funzionari coinvolti nell’affaire del “buco di bilancio” del 2013, tutti risultati assolti sia dalla Corte d’Appello che dalla Giurisdizionale della Corte dei Conti. Profili non ci sta e, nel rispetto delle ultime sentenze, ricorda che il disavanzo di 9 milioni di euro venne accertato anche da alcuni consiglieri che oggi siedono sui banchi del consiglio “…come Trippetti, Alleori, Piccioni e Catanossi”. Giusto per ricordare che il disavanzo di bilancio c’era, accertato, ancor prima che dalla Procura della Corte dei Conti, dagli stessi esponenti dell’epoca. Che poi non si sia risaliti ai responsabili è altra questione.
Bilancio, Sisti invoca la Procura, IpS: la 2nda pregiudiziale
L’opposizione le tenta tutte per dimostrare, quanto meni ai colleghi della maggioranza, che quanto sta per essere messo ai voti non risulterebbe in linea con i principi contabili vigenti. Ci prova Giancarlo Cintioli che pone la seconda pregiudiziale ricordando come il parlamento cittadino avesse deliberato all’unanimità un emendamento affinché si affidassero 56mila euro al trasporto urbano, 30mila al trasporto dei meno abbienti e 20mila euro in favore della sicurezza e polizia locale. A supporto legge il parere richiesto dall’opposizione in questi giorni ai revisori dei conti che certificano che “gli emendamenti approvati devono essere recepiti nel bilancio stesso”.
Sisti la butta là affermando che l’emendamento era stato recepito come una proposta “non come un impegno”. Tanto basta al collega di Cintioli, Paolo Piccioni, per chiedere una sospensione e l’immediata convocazione della capigruppo, non senza aver fatto un accenno, diretto al primo cittadino, alla poesia di Fosco Maraini “Il lonfo”.
Passa un’altra ora – mentre lo streaming su Youtube resta immobile – senza sapere cosa stia avvenendo. C’è chi assicura che durante il vertice il Sindaco, redarguito dalla opposizione che annuncia di inviare gli atti del Bilancio alla Procura della Corte dei Conti, abbia affermato che alla Procura le variazioni di bilancio le manderà lui stesso.
Prove concrete non se ne hanno, ma lo stesso Piccioni, al rientro in aula dirà: “nessuno un giorno dica di non averlo saputo, accogliamo quanto ha detto il sindaco di investire la Procura Regionale della Corte dei Conti rispetto a questa vicenda del bilancio; se ne prenda la responsabilità lui e ogni consigliere comunale…a questo punto annuncio che la minoranza abbandonerà l’aula per protesta”. Acqua fresca: tutti i 13 rimasti (assenti Bonanni e Palazzi) votano contro la pregiudiziale, 10 i favorevoli.
Bilancio, le mancate risposte e il debito “risolto con mail”
Come era prevedibile, è stato durante la discussione che Cretoni (Fd’I) Cintioli con Piccioni (IpS) e Dottarelli con Profili (Alleanza civica) affondassero la lama facendo venire a galla la precaria situazione del bilancio. Così, assente la dirigente Tedeschi – che la mattina, in Commissione bilancio, si era resa protagonista di uno scambio al vetriolo con le colleghe dirigenti, tanto da spingere il Pd a chiedere spiegazioni al vertice – è toccato ad una funzionaria provare a rispondere.
Ed è bastata la prima domanda della consigliera Dottarelli, in merito alla correttezza di prevedere i fondi del Comune per i lavori dell’Agenda Urbana nel 2026 anziché nel 2025, che la malcapitata dipendente si è trovata a commentare: “su questo non mi esprimo, è una valutazione della dirigente, sarebbe da chiedere a lei,…le direttive sono state di prevedere tale interventi nel nuovo bilancio (2026-2028, n.d.r.)”. Panfete.
Profili rilancia su un’altra “posta” di bilancio – anche questa di probabile, futuro interesse della Procura -, ovvero del debito che il Comune ha con Umbria Tpl: “scopriamo che non c’è nessun atto ufficiale per il dilazionamento nel 2024 e 2025 o meglio da una parte c’è una comunicazione di dilazionarlo in 2 rate da 472500 euro (al 31 agosto 2024, pagata, e al 31 marzo 2025), poi leggo una comunicazione del Comune che l’obbligazione è insorta nel 2025. Un debito fra enti risolto con uno scambio di mail? Senza una delibera, una determina?” chiede ai banchi della Giunta.
Ancora Cretoni che rivela come alla scadenza del 31 marzo, Umbria Tpl abbia emesso “una nuova di credito al 15 ottobre saldata pero solo per 172.500 euro. Gli altri 300.000 verranno liquidati nel 2026 facendo ricorso ai principi contabili Accrual che entreranno in vigore solo il prossimo 1 gennaio. Come si può oggi applicare principi contabili che entreranno in vigore tra più di un mese? Come ho detto la sensazione è quella dell’ennesimo barbatrucco”.
Profili chiede a quanti ammonti lo stanziamento previsto dagli uffici per 1 milione di euro dal Ministero dell’Interno, atteso di “aver appreso dal Viminale che i fondi saranno molto inferiori”.
Piccioni torna sulla gravità dell’assenza dei dirigenti – con Trippetti che tenterà invano di coinvolgere il Segretario comunale per una qualche risposta. Silenzio più totale del sindaco-assessore al bilancio, Andrea Sisti.
Il quale però, con la sponda dei capigruppo Alleori (Civici umbri – socialisti) e Lucentini (Pd), ricomincia la narrativa dei tanti investimenti piovuti sulla città in questi anni.
A spezzare le catene di una recita mal interpretata ci pensa la Dottarelli che si rivolge ai colleghi chiedendo: “ma stiamo approvando il Dup (documento unico di programmazione) o le variazioni al bilancio?”. Gelo in aula.
Profili sbotta e ricorda che quelle risorse di cui il centrosinistra si gloria, provengono grazie all’opera dell’ex sindaco Fabrizio Cardarelli con cui dovettero sudare le fatidiche 7 camicie affinché Spoleto rientrasse nel cratere, “quel cratere in cui il centro sinistra non era proprio d’accordo che entrasse la nostra città”. E aggiunge, mostrando la risposta dei Revisori, come sia possibile che i moduli antisismici acquistati con un mutuo del Comune alla fine andranno alla Protezione civile.
Si arriva al voto, con l’opposizione che abbandona l’aula e il centrosinistra che vota compatta per atto di fede. Lo dichiarano esplicitamente Lucentini come la Coltorti e in qualche modo Morganti del M5S, ammettendo di non sapere di contabilità e di fidarsi di ciò che gli viene proposto da dirigente e giunta. Una ammissione di ignoranza (contabile) dopo 4 anni di governo che non è un bel sentire per chi si è candidato ad amministrare la città e che si sarebbe potuta comunque sanare se si fosse studiato un po’ in tutto questo tempo. Pensare che il diploma di ragioneria si acquisisce in 5 anni.
Più probabile che l’atto di fede serva per mettere le mani avanti da eventuali responsabilità patrimoniali. Non ci vorrà molto per saperlo, se il sindaco scriverà, come promesso, alla Procura. Di certo l’opposizione fa sapere che mercoledì 3 dicembre invierà il dossier al Procuratore regionale.
Passata anche l’ora di cena c’è spazio per discutere della “Istanza di autorizzazione unica per un nuovo impianto di recupero di rifiuti non pericolosi sito in Poreta. Designazione del rappresentante del comune in sede di conferenza servizi per esprimere posizione definitiva e vincolante dell’Amministrazione”. Pratica alquanto delicata per “tombare” l’ex cava Broganelli (da non confondere con quella di Poreta) entro 10 anni con una immissione di 90mila mc di rifiuti non pericolosi l’anno. Piccioni, Profili, Cretoni e Dottarelli puntano il dito su come un’area di pregio agricolo – con una maggioranza che ha fatto la sua bandiera per rispetto dell’ambiente e consumo zero di suolo – venga trasformata in d3 (area a uso artigianale) quando vi sarebbero già molte aree dedicate a questo. Non ultimo il dubbio sulla destinazione d’uso, sia qualora il titolare volesse modificare la propria mission, sia nel caso che i rifiuti siano inferiori, comportando un allungamento della autorizzazione.
Sisti con sicurezza conferma che non vi saranno modifiche di destinazione e che dopo i 10 anni tornerà a essere area di pregio agricolo. “Amen”, per citare la chiosa utilizzata dal pentastellato Morganti.
I lavori del Consiglio inficiati da pubblicità, entreranno risorse?
Nel rivedere i lavori del parlamento cittadino sul canale Youtube non sfugge come da qualche settimana a questa parte gli stessi video siano inficiati di pubblicità che ne interrompono una fruizione a dir poco decente. Una mossa per distogliere la cittadinanza dai lavori del massimo consesso o uno stratagemma per eventuali introiti dal noto canale social? Chissà che in tal caso non possano essere d’aiuto per salvaguardare gli equilibri di bilancio.
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