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BILANCIO POSITIVO PER LA PRIMA EDIZIONE DI BIOFEST. A CASTIGLIONE DEL LAGO LA VI^ E ULTIMA TAPPA

I colori degli aquiloni, il verde dell’aeroporto Eleuteri ed i sapori dei prodotti agroalimentari biologici: è il mix che ben rappresenta la sesta e ultima tappa di “Biofest, l'agricoltura biologica in provincia di Perugia tra borghi medioevali e sentieri francescani”, la manifestazione della Regione Umbria e della Provincia di Perugia, organizzata con la collaborazione della Cia dell’ Umbria, che si è chiusa ieri a Castiglione del Lago, in occasione di Coloriamo i Cieli. Dedicata alla promozione dei prodotti biologici e del turismo rurale, tramite bellezze paesaggistiche ed eventi locali, Biofest si chiude con un bilancio positivo. «Il progetto ha funzionato – spiega Roberto Bertini, assessore provinciale all’Agricoltura, Ambiente e Turismo – ed oggi possiamo già pensare ad una seconda edizione, se la Regione deciderà di finanziarla, con l’obiettivo di migliorare. Biofest è servito ad assecondare la crescita naturale del settore intercettando eventi importanti, come accade a Castiglione del Lago per Coloriamo i Cieli». Pur con risorse da destinare a tali iniziative ridotte dell’80 per cento, la Regione sembra aprire ad una seconda edizione: «Per il 2011 le risorse per la promozione di eventi sono scese da 900mila a 160mila euro – spiega l’assessore regionale alle Politiche agricole, Fernanda Cecchini – ed il Fondo di sviluppo rurale ha una capacità limitata. Certo è che Biofest è stata un’occasione importante per promuovere il settore biologico e per il futuro si tratterà di decidere con sindaci e Province come selezionare le manifestazioni, privilegiando quelle che consentono di costruire una rete di opportunità per cittadini, imprese e turisti».
Tra aquiloni e mongolfiere, l’aeroporto Eleuteri ha così accolto anche gli stand della mostra mercato nazionale dei prodotti biologici, curata dalla Cia regionale, con una selezione delle migliori produzioni vendute direttamente dagli agricoltori. Dalla frazione castiglionese di Ferretto arriva, ad esempio, il vino biologico del Podere Marella, 4 rossi e 2 bianchi, realizzato con uve Sangiovese, Cannaiolo, Gamay, Grechetto, Trebbiano e uve a bacca rossa autoctone. Arriva invece da Frattuccia di Guardea, in provincia di Terni, l’azienda agricola Etic Italia che ha al suo interno l’agriturismo Parco energie rinnovabili, nota per aver valorizzato antiche varietà di fava cottora con cui realizza anche squisiti paté. C’è anche una propaggine della Bioteca dell’alchimista di Montefalco con prodotti biologici dell’area: Sagrantino e olio di Montefalco, legumi di Colfiorito. Tra questi ultimi, i curiosi “fagioli monichelle”, il cui aspetto bicolore ha attirato la curiosità di turisti e visitatori. Tra gli stand anche aziende biologiche toscane: il Podere Montagnano di Alpe di Poti (Arezzo), specializzato nella produzione di confetture dolci e piccanti e che con olio extravergine d’oliva, miele, lavanda e rosa canina coltivati in proprio realizza anche lozioni e saponi biologici. Si stende vicino Vinci, a Lamporecchio (Pistoia), l’Antico Colle Fiorito, azienda agricola biologica che produce spezie, sali aromatici ed un originale liquore al basilico. Caratteristico anche il passito ottenuto con il tradizionale procedimento “tre anni di botte”: prova ne è l’assenza nella bottiglia dell’etichetta di Stato che è invece costretto ad applicare chi produce il passito aggiungendo alcol e ottenendolo in un solo giorno.