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Bilancio positivo a Città di Castello, 3 milioni di investimenti

“Tre milioni di investimenti per liberare risorse al servizio dell’economica e un taglio alle tasse di quasi due milioni di euro”: per l’assessore al Bilancio e Finanze del comune di Città di Castello Mauro Alcherigi sono questi gli indicatori del lavoro compiuto dall’Amministrazione comunale “per contrastare gli effetti della crisi sulle famiglie e sulle imprese”.
Finanza – “Nonostante l’entrata in vigore della Iuc, l’imposta unica comunale che accorpa la Tari per i rifiuti, la Tasi per le prime case e l’Imu, siamo riusciti ad abbattere il prelievo fiscale sui cittadini di un milione ed ottocentomila euro, azzerando il contributo sui servizi indivisibili per un milione, rimodulando l’Irpef per 50mila euro, diminuendo di 600mila euro le tasse sulla casa e aumentando di 150mila euro i contributi per le famiglie. Abbiamo agito in due direzioni: progressività ed equità, grazie ad una griglia articolata di aliquote ed agevolazioni in base alla reale capacità di reddito dei cittadini. La partita sulla casa, invariata l’Imu, ha visto diminuire l’aliquota sugli immobili a canone concordato, sottoposti nell’ambito di un protocollo regionale, che il Comune di Città di Castello ha firmato per primo in Umbria, e quelli a comodato gratuito.
Rimane aperta in attesa di un definitivo pronunciamento del Tar del Lazio la tassazione Imu dei terreni agricoli nei comuni, come il nostro, già classificati come montani, ed in precedenza totalmente esenti. Questa sospensione ha determinato una decurtazione di circa 800mila euro nei trasferimento dello Stato, che dovrebbero essere i cittadini a coprire per intero. La Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, è stata azzerata per chi pagava già l’Imu. La flessibilità introdotta nella Tari invece ha eliminato alcune penalizzazioni e salvaguardato i nuclei numerosi e le attività che dovranno convivere con il consistente programma di lavoro pubblici nel centro storico. Dell’Irpef  abbiamo ridotto a 0.45% l’aliquota relativa al primo scaglione di reddito, innalzando di mille euro la soglia di esenzione, da 11mila a 12mila, così da rendere l’imposta a maggiore impronta proporzionale. Infine,un notevole impegno è stato profuso nell’attività di recupero dell’evasione e ciò sia per il perseguimento di equità e giustizia del prelievo che per permettere una politica di contenimento delle aliquote in forza di circa 850mila euro di evasione accertata a bilancio nel nostro comune”.

Bilancio – La partecipazione al gruppo dei comuni sperimentatori dell’armonizzazione contabile nel 2014 (solo 2 in Umbria) ha comportato lo sforzo di adattare tutte le procedure al nuovo software ma ci ha consentito di ridurre il peso del Patto di stabilità interno di quasi 2 milioni di euro, con cui abbiamo pagato tutti i fornitori e investito in edilizia scolastica e riqualificazione.