Sono stati tre giorni intensi quelli dell’Umbria World Fest, svoltasti dal 10 al 12 ottobre scorsi a Foligno. Ci sono state presenze da tutta Italia, soprattutto per le mostre allestite nella splendida cornice di palazzo Trinci e per le letture portfolio del secondo premio fotografico ‘Umbria Photo Fest’. Un festival, e le sue iniziative, che si sono diffusi su tutti i media nazionali e sui social network.
Più di mille le presenze registrate già nei primi giorni di esposizioni al Trinci, con un magnifico colpo d’occhio che vede la fotografia contemporanea dialogare in maniera suggestiva con gli affreschi di Gentile da Fabriano.
Tutti esauriti anche i workshop e gli incontri con gli autori, sia quelli in esclusiva italiana con Peter Holgerssonn, vincitore del World Press Photo 2014, sia quello con Guido Fuà per “Mondo Creolo”.
Ad aggiudicarsi invece il premio ‘Umbria Photo Fest’ è stato Salvatore Buffa, un giovane di grande talento che “sa raccontare con stile autoriale e sensibilità”, come recita il giudizio finale. “Villaggio che affoga” è il titolo della serie di scatti vincitori, un lavoro di reportage realizzato in un villaggio del kurdistan irakeno. Secondo classificato con “Mai domo” è Andrea Roversi, terzo invece Gianluca Abblasio con “Vive le woodoo”. Menzione speciale è andata infine a Sara Camilli con “Ammargine”.
Marco Pinna, photoeditor del National Geographic Italia, nonché presidente di giuria afferma: “È stata un’edizione straordinaria, con mostre di grande spessore e un concorso basato sulla formula della lettura portfolio pubblica in cui gli esperti della giuria hanno avuto modo di analizzare i lavori di oltre 100 fotografi provenienti da tutta Italia, e che alla fine ha premiato il lavoro di un giovane emergente di grande qualità, Salvo Buffa, già premiato in altri concorsi nazionali e pubblicato su riviste cartacee e online. È l’ennesima conferma che Umbria World Fest sta crescendo, affermandosi sempre più come festival di fotografia tra i più belli e interessanti d’Italia grazie alla commistione unica tra musica e fotografia, all’accoglienza della città e a straordinarie location storiche come palazzo Trinci, un contenitore d’arte e d’architettura talmente importante da mettere in ombra le stesse fotografie esposte al suo interno”.
Ha lasciato il segno anche un’altra iniziativa inedita e targata Umbria World Fest, relativa al primo amore del festival ovvero la musica, con il progetto Stazioni Lunari, concerto da tutto esaurito, così come quelli organizzati anche all’Osteria Canti e Discanti, allo Zut e al Supersonic.
Per il direttore artistico Piter Foglietta il segnale è che “la sperimentazione e l’altissima qualità pagano”. “È stato un anno di cambiamenti per UWF – spiega Foglietta – che hanno portato ad un nuovo format del festival. Di fatto questa è la seconda edizione di UWF, erede dello storico Canti e Discanti. I risultati sono vincenti sotto ogni aspetto, visto che UWF è ormai un punto di riferimento nazionale e ne è la prova l’interesse della stampa nazionale. Nei prossimi mesi ci saranno importanti novità, a cui stiamo già lavorando. Da questa edizione non si può tornare indietro, si può solo crescere ancora”.
Un risultato “al di sopra di ogni aspettativa” anche per Michelangelo Augusto Spadoni, il nuovo presidente dell’associazione Plàtea organizzatrice dell’evento, “dovuto all’altissima qualità del programma studiato e proposto con la partecipazione di un pubblico proveniente da tutta Italia, oltre alla meravigliosa risposta dei cittadini di Foligno e dell’Umbria tutta”. “Abbiamo colto l’occasione – osserva ancora Spadoni – per mostrare contemporaneamente alcune tra le più belle strutture espositive e i luoghi di spettacolo, eccellenze della città. Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile questo magico incontro tra musica e immagine, un’alchimia che ci dà quell’energia giusta per cominciare a pensare al 2015”.
Anche per l’assessore alla cultura del Comune di Foligno, Rita Barbetti, il bilancio è positivo: “L’evento ha riscosso un grandissimo successo con un pubblico anche giovane che ha visitato le mostre e le ha trovate stupende. Un’atmosfera di pregio, di incanto e di sogno, quasi surreale, quella creata dal dialogo tra le foto e gli affreschi. I concerti inoltre hanno entusiasmato tutti”.
Giovanni Patriarchi, assessore comunale al turismo, infine dichiara: “Un evento che ha contribuito a far crescere l’immagine e l’identità della città, perché il festival ha assunto grande rilevanza mediatica nazionale ed internazionale, contribuendo a far conoscere le grandi potenzialità di Foligno, portando in città turisti e personaggi di spicco del mondo della cultura, del giornalismo e della fotografia italiana ed internazionale”.