BILANCIO DI PREVISIONE 2011, I DETTAGLI DELLA MANOVRA DA 103 MILIONI E 600 MILA EURO - Tuttoggi.info

BILANCIO DI PREVISIONE 2011, I DETTAGLI DELLA MANOVRA DA 103 MILIONI E 600 MILA EURO

Redazione

BILANCIO DI PREVISIONE 2011, I DETTAGLI DELLA MANOVRA DA 103 MILIONI E 600 MILA EURO

Dom, 03/04/2011 - 13:30

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Il bilancio di previsione che nei giorni scorsi è stato deliberato dalla giunta e che nei prossimi giorni verrà posto all’esame del consiglio comunale prevede per la parte corrente 103 milioni e 600 mila euro di entrate e altrettante di uscite.
30 milioni sono l’entrate tributarie, tra queste l’Ici per 14 milioni e 900 mila euro, il recupero dell’evasione per un milione e 200 mila euro, l’addizionale Irpef per 6 milioni e 900 mila euro.
I trasferimenti ammontano a 42 milioni con una diminuzione di quelli provenienti dallo Stato per 4 milioni e 200 mila euro. Le entrate extratributarie sono quasi 28 milioni di euro, tra questi i proventi per le infrazioni al codice della strada ammontano a 5 milioni e mezzo, gli utili delle aziende pubbliche (Asm e Ternireti) sono di un milione e 550 mila euro, 800 mila euro i canoni da sfruttamento idrico. I proventi della ex Bucalossi, legati agli oneri di urbanizzazione, e utilizzati in parte corrente ammontano a 3 milioni e 600 mila euro. Le spesie correnti, rispetto al bilancio dello scorso anno, sono diminuite di 5 milioni, anche grazie alla revisione dei contratti per un milione e 480 mila euro. Nelle spese correnti la spesa del personale è di 36 milioni e ha un’incidenza del 36% con una riduzione di 600 mila euro rispetto all’anno precedente.
Gli investimenti sui quali l’amministrazione comunale sicuramente si impegnerà nel corso del 2011 ammontano a 8 milioni di euro. Il dato dell’indebitamento del comune di Terni è del 6,65% ben al di sotto del limite fissato per quest’anno per il 12% e al limite previsto per il 2013 dell’8%. “Approntare il preventivo – commenta il vicesindaco con delega al Bilancio Libero Paci – in un contesto di rilevanti e diffuse criticità della vicenda economica è oggettivamente difficile. In presenza di un acuirsi delle situazioni di crisi, dell’accentuarsi delle difficoltà per interi comparti economici e produttivi e nel contempo di crescenti fenomeni di disagio di tante famiglie, vi è bisogno di istituzioni in grado di intervenire efficacemente. Questo è stato fatto negli ultimi due anni. Non aiutano le forti limitazioni delle risorse a disposizione del comune che ne rallentano l’azione e talvolta ne vanificano lo sforzo. Pur tuttavia questa amministrazione non intende arretrare e rinunciare ad un ruolo attivo dentro la crisi per tenere aperte prospettive di crescita e sviluppo. In questa fase della vicenda degli enti locali approntare i preventivi tentando di mantenere i conti in ordine, nel rispetto sempre più problematico del patto di stabilità, non è una operazione semplice, ma resta un obbiettivo irrinunciabile per evitare penalizzazioni pesanti per la città.
In questo biennio (2010-2011) a seguito dei tagli durissimi e alle risorse dei comuni da parte dello Stato, il comune di Terni ha gestito un ridimensionamento della spesa di oltre 13 milioni di euro, lo abbiamo fatto con una attenta modulazione delle riduzioni, con misure di razionalizzazione, con percorsi di riorganizzazione della spesa che ci hanno consentito di contenere sacrifici e ricadute sulla città. Dentro questo quadro di difficoltà, anche per il 2011, il comune di Terni è riuscito a garantire servizi essenziali, non arretrando in quei settori che qualificano il sistema di prestazioni. In presenza di scelte devastanti del governo che cancellano e riducono drasticamente i fondi per le politiche sociali, per la famiglia e per l’infanzia, per la non autosufficienza, l’ amministrazione comunale di Terni non si rassegna, non rinuncia al proprio ruolo, mettendo in campo idee, percorsi di riorganizzazione e riqualificazione che consentano alla città di poter contare su di un sistema di servizi efficiente. Non rinuncia ad un ruolo attivo nell’economia cittadina con l’attivazione di rilevanti e significativi investimenti per opere pubbliche indispensabili.
Anche con questo bilancio il comune di Terni ha fatto la scelta precisa, quella di non gravare sulle famiglie in un momento di diffuso disagio economico, lasciando invariate tariffe e tributi. Fra enormi difficoltà per l’anno in corso è riuscito in questa impresa, nel 2012 lo Stato sottrarrà ulteriori risorse, i vincoli del patto di stabilità saranno ancora più stringenti, e se non si produrranno modifiche sostanziali delle normative, se non muteranno scelte e politiche nazionali, tutto sarà più difficile. Sul bilancio 2011, sulle criticità del 2012, sugli scenari che saranno determinati dal federalismo municipale va avviata un’ampia interlocuzione con la città, con tutte le sue articolazioni, vi è bisogno delle idee e del contributo di tutti. Il preventivo 2011 ammonta a 103 milioni di euro contro i 108 del 2010 e i 116 del 2009, un ridimensionamento della spesa corrente di 13 milioni di euro in un biennio; una operazione non semplice anche in ragione di una sostanziale rigidità del bilancio le cui risorse sono assorbite per circa il 90% da spese obbligatorie e vincolate. Abbiamo gestito un documento contabile caratterizzato da minori fondi e incremento di taluni costi; la riduzione di 5 milioni in questo preventivo è stata applicata su una piccola parte delle voci, in quei settori dove più ampi sono i margini di spesa non incomprimibile. Da segnalare in particolare i risparmi realizzati negli allegati obbligatori (600.000 dal personale, 1,5 ml dalla spesa contrattualizzata) che vanno a compensare i maggiori costi, fra i quali gli oneri per l’ammortamento dei mutui (1,5 ml. di euro di incremento). Il centro dell’attenzione e dell’impegno è costituito dalla sostanziale conferma delle risorse in settori decisivi per la vita della città, verso i quali l’amministrazione continua a garantire importi significativi. Dalle politiche sociali con 8 ml., al comparto della scuola e della cultura con 6 ml., 7ml. di euro per il trasporto pubblico locale e scolastico. Complesso e problematico il rispetto dei vincoli del patto di stabilità che passa da un miglioramento del saldo di 4 ml. Nel 2010 ad un ulteriore miglioramento di 5,2 ml. Per il 2011. Un duro appesantimento dei vincoli che ha inevitabili ricadute sulla possibilità di pagamento dell’ente a favore delle imprese. Una parte significativa del rispetto del patto è affidata alla interlocuzione avviata fra anci e regione dell’Umbria per verificare la fattibilità del patto regionale di stabilità. Un impegno importante viene riproposto per quanto riguarda gli investimenti; non vi sono certo le condizioni per attivare gli importi degli anni passati, l’orientamento assunto è quello dell’invarianza del livello di indebitamento con l’assunzione di mutui nel 2011 per 8 ml. Di euro, uno sforzo comunque significativo che consentirà di intervenire sulle priorità individuate”.

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