C’è un avanzo da 1,6 milioni di euro nei conti della città di Foligno. A certificarlo il consiglio comunale di ieri, 31 maggio, riunito per approvare il rendiconto di gestione 2020 e il bilancio di previsione 2021 – 2023.
“Abbiamo redatto e approvato un bilancio preventivo molto stringente, in
cui la parola d’ordine è stata “prudenza”, – ha spiegato il capogruppo
Lega Riccardo Polli – perché con la pandemia il futuro era molto incerto
e non potevamo correre il rischio di dover tagliare servizi fondamentali alla città. Nonostante tutto, siamo riusciti in questo difficile anno a mantenere i servizi ai cittadini e realizzare eventi importanti come la Quintana, il Giro d’Italia e le iniziative culturali come le giornate dedicate a Dante con grande soddisfazione da parte dei cittadini. Grazie ad una attenta gestione ci siamo ritrovati con un “tesoretto” di 1milione e 600mila euro che utilizzeremo per dare respiro e far ripartire la nostra città. Il Comune non è un’impresa che deve fare profitto, ma è comunque responsabilità di tutta l’amministrazione
garantire i servizi fondamentali e il benessere dei cittadini; in questo ultimo anno l’abbiamo fatto molto bene, ed un plauso va a tutta l’amministrazione che ha lavorato duramente in mezzo a mille difficoltà ogni giorno crescenti e sempre nuove.”
Nei prossimi giorni sarà valutato dalla Giunta come investire questo tesoretto che avverrà certamente nell’ottica del benessere del cittadino
e della città tutta. La Lega ricorda anche l’approvazione dei 9 progetti che saranno presentati al bando ‘Rigenerazione urbana’. “Una serie di progetti
di ampio respiro che potranno cambiare davvero il volto della città rispetto ad alcune aree che oggi versano nel più assoluto degrado e che invece possono rappresentare opportunità concrete di sviluppo sotto molteplici aspetti”.
Dalla minoranza, il capogruppo del Pd, Elia Sigismondi, si è incaricato di attaccare la maggioranza sui conti. Sigismondi ha parlato di “immobilismo” da parte del centrodestra di fronte all’azione dei governi Conte e Draghi che “appaiono delle lepri in confronto“.