Categorie: Cronaca Terni

Bilancio comune-Asm, respinto atto della minoranza in consiglio comunale

L'atto di indirizzo della minoranza, firmato congiuntamente dai consiglieri Fabrizi, Ciaurro, Cicioni e Baldassarre (LB), Melasecche, Ferranti e Carlo Orsini è stato bocciato, nell'assemblea di ieri, con 22 voti contrari e 8 favorevoli. Di seguito riportiamo il testo del documento:
Premesso che, come accertato dalla Commissione mista appositamente costituita, esistono fatture emesse dall’ASM per lavori effettuati per conto del Comune registrate ma prive di copertura finanziaria per un importo pari a Euro 5.221.149,51;
che i quattro quinti di detto importo (circa 4.000.000 di Euro) riguardano fatture emesse dall’anno 2001 ad oggi, dopo la trasformazione dell’ASM da azienda municipalizzata in Società per Azioni;;

OSSERVATO – che la situazione descritta in premessa è la prova incontrovertibile di una mala gestione in quanto sono stati ordinati dei lavori senza attivare all’interno dell’Ente Comunale le procedure previste per l’impegno dei corrispondenti importi i quali, conseguentemente, non sono stati mai inseriti nei bilanci del Comune;
che alla luce di quanto accertato si può affermare che i bilanci approvati in questi anni non contenevano valori corrispondenti al reale;
che, se fossero state inserite in bilancio le spese sostenute da dette Amministrazioni nel corso degli anni la maggioranza di centro-sinistra si sarebbe dovuta presentare al giudizio degli elettori in occasione delle consultazioni elettorali del 2009 assumendosi la responsabilità di un bilancio gravemente deficitario e quindi non rispettoso del patto di stabilità;
che l’attuale sistema di governo dei Comuni, il quale attribuisce un ruolo di grande potere al Sindaco, eletto direttamente dal popolo, può essere espressione di reale democrazia solo se i cittadini vengono messi in grado di esprimere sull’operato del Sindaco stesso un giudizio basato su dati reali e non consapevolmente e volutamente artefatti mentre ciò, visto quanto emerso oggi, nelle ultime consultazioni elettorali non è di fatto avvenuto;

CONSTATATO – che quanto emerso ha causato gravissimi danni all’ASM Spa la quale, pur avendo eseguito dei lavori, non ha ricevuto il corrispettivo previsto e pertanto ha dovuto far fronte alla mancanza di liquidità ricorrendo a prestiti bancari per i quali ha dovuto e deve pagare somme molto elevate per gli interessi composti, interessi che oggi il Comune, con questo meccanismo non riconosce alla propria partecipata;
che la situazione di mancanza di liquidità e l’indebitamento dell’ASM si scaricano sui cittadini ternani i quali, anche e soprattutto per questo, hanno dovuto sopportare, nell’anno 2010, un aumento della TIA addirittura del 20%;
che oggi, per far fronte alla cattiva gestione del passato, il Comune si trova a dover cedere dei beni (pubblici, cioè dei cittadini) che avrebbe potuto destinare invece ad altri scopi;

CONSIDERATO – che a fronte di quanto fin qui esposto non è possibile limitarsi semplicemente a prendere atto di ciò che è avvenuto in passato ma occorre avere il coraggio di individuare le precise responsabilità politiche e amministrative di quanto accaduto;
che, come dimostrano le date delle fatture, non si è trattato di singoli, sporadici episodi di lavori ma di un sistema protratto e ripetuto nel tempo e pertanto o si ha il coraggio di individuare le responsabilità delle singole persone che hanno reso possibile tutto ciò, oppure si ammette che la mala gestione è il risultato di un sistema che ha coinvolto l’intera classe politica che ha governato la città per dieci anni gettando così discredito su tutti, indistintamente, dipendenti ed eletti;
che di fronte a comportamenti così gravemente lesivi del principio di una sana e corretta gestione dell’Ente non è corretto gettare fango su tutti indistintamente, colpendo anche i tanti che all’interno della macchina amministrativa stessa lavorano correttamente, con impegno e nel rispetto della legalità;
che anche all’interno delle stesse Giunte è doveroso operare le opportune distinzioni, individuando chi tra gli Assessori succedutisi in quel periodo, ha reso possibile o provocato il debito fuori bilancio che oggi emerge e chi invece non ha avuto in tutto ciò alcun ruolo;

IL CONSIGLIO COMUNALE DI TERNI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:

1. a porre in atto ogni azione utile a individuare il ruolo che ha avuto ciascun Assessore nel periodo indicato, nel determinare il debito fuori bilancio recentemente emerso e a rendere noto ai cittadini quali tra detti Assessori hanno la responsabilità politica della realizzazione dei lavori privi del necessario impegno di spesa;
2. a porre in atto ogni azione utile a individuare coloro che hanno ordinato lavori privi di copertura finanziaria o che non hanno contestato le fatture pervenute al Comune pur rilevando l’assenza del relativo impegno di spesa avendo di fatto nascosto le fatture non contabilizzandole al fine di verificare le relative responsabilità;
3. a porre in atto ogni azione utile a individuare i meccanismi amministrativi e/o procedurali che hanno reso possibile tale ammanco attivando tutte le modifiche necessarie all’interno del Comune onde scongiurare il ripetersi di simili comportamenti.