Città di Castello

Bici, auto elettriche e 3 linee di bus urbani, il Pums nella fase di partecipazione

Presentata oggi (giovedì 30 maggio) a Città di Castello la prima redazione del Pums, Piano urbano della mobilità che, in 22 azioni strategiche prova a cambiare il modo di spostarsi, collegandosi ad Agenda Urbana, con l’obiettivo di rendere più vivibile, accogliente e a basso impatto ambientale la città.

Nella Sala del Consiglio comunale l’assessore al Turismo e Commercio Riccardo Carletti e l’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini hanno ribadito come “il Pums sia un cambiamento di mentalità, finalizzato a rendere migliore l’esperienza del sistema urbano per cittadini e turisti. Collegandosi a strumenti di innovazione come Agenda Urbana, il Pums costituisce uno degli strumenti per aumentare l’attrattività del centro storico sia come meta turistica che come polo di funzioni ed attività economiche. Tutti i centri storici di pregio hanno bisogno di una fruizione rispettosa e adeguata alle esigenze di chi vive, lavora e si sposta dentro il cuore della città. Il Pums ha bisogno del contributo di tutti, che invitiamo a non far mancare in questa fase partecipativa”.

Ad illustrare la redazione è stato Tito Berti Nulli, progettista per Sintagma e autore anche del primo piano del traffico in Umbria, che nel 1984 gli fu commissionato dal Comune di Città di Castello. A distanza di 35 anni, con un quadro profondamente mutato dalla tecnologia e da imperativi ambientali non più rimandabili, Berti Nulli ha articolato gli interventi sulla base di 22 azioni strategiche, integrate sia nei canali di finanziamento che di progettazione ad Agenda Urbana, al nuovo Prg e al Piano del commercio.

Non si tratta solo di cambiare il regime della sosta ma di ripensare con quale mezzo ci spostiamo nella quotidianità per un’esigenza ambientale ma anche di sicurezza, dato che gli incidenti in città sono in aumento” ha detto sulla base di alcuni studi sul traffico, dai quali emerge che “ogni giorno sono circa 85mila i veicoli che transitano nel territorio del Comune, 36mila solo per attraversarlo. Delle auto che si muovono all’interno, il 50% compie uno spostamento non superiore ai 4 chilometri, distanza che potrebbe essere coperta con la bicicletta, stante la conformazione pianeggiante del territorio. Per questo abbiamo ipotizzato la creazione di 8 itinerari ciclabili longitudinali e di 6 trasversali con 9 zone 30, dove cioè il limite orario è di 30 chilometri”.

Per fluidificare il traffico e renderlo più sicuro, sono stati proposti regimi di senso unico e rotatorie tra i quali alle uscite nord e sud della E45, con una rettifica del percorso del cosiddetto “Ponte della morte”, in via Bologni all’incrocio con via delle Terme, nella zona delle piscine e nel quadrante di Piazza Burri, per centralizzare i 250 parcheggi ora inutilizzati dell’ex Sogema. Al posto del Ponte di ferro si prevedono una serie di rampe più accessibili e un nuovo sottopasso all’altezza della stazione, che colleghi più facilmente le due parti della città separate dai binari della Fcu.

Il Pums, con l’imminente attivazione dei varchi della videosorveglianza, ritiene sufficiente l’attuale regime di Ztl, che comprende con un orario diversificato via San Florido, via dei Casceri e il sistema delle piazze, a patto che sia rispettato. Un’ultima posta importante è quella del trasporto pubblico locale, attualmente caratterizzato da un coefficiente di utilizzo molto basso: la proposta del Pums è un’articolazione su tre linee, 1 e 2 circolare e la 3 di collegamento verticale per il capoluogo che garantiscano attraverso 5 mezzi elettrici, finanziati da bandi di Regione e Ministero, un passaggio ogni venti minuti circa. Nelle frazioni il trasporto pubblico sarebbe a chiamata con una coppia di corse, mattina e primo pomeriggio.

Sul fronte dei servizi turistici, invece, i circa 1000 questionari compilati dai visitatori, suggeriscono l’attivazione di una navetta (56%) e il gradimento di un eventuale car o bike sharing (71%). Una variabile è costituita dalla velocità di transizione alle auto elettriche, attualmente con 3 fonti di approvvigionamento, 8 in installazione e 12 in progetto. Il costo di cambiare abitudini inveterate sarebbe compensato da un risparmio notevole di emissioni, che Berti Nulli ha calcolato in “circa 3757 tonnellate/quintali in meno di CO2 all’anno a PUMS completamente attuato”.