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Biblioteca degli Arconi, dalla Soprintendenza “troppo sporgenti i cubi in cemento armato”

Non si placa la polemica sui lavori per la Biblioteca degli Arconi. Sulla vicenda è intervenuta anche la Soprintendenza dell’Umbria, che ha giudicato “eccessivamente sporgenti i cubi in cemento armato presenti nel nuovo progetto della biblioteca degli Arconi in via di realizzazione e chiede di fermare i lavori per rivedere il progetto“.

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“I lavori da 3,5 milioni di euro assegnati la tarda sera di capodanno, a poche ore dalla scadenza del finanziamento – hanno scritto quindi i consiglieri del Pd del Comune di Perugia, Bori, Bistocchi e Arcudi – su un progetto modificato rispetto a quello presentato alla cittadinanza senza nessun atto formale di richiesta di revisione hanno messo d’accordo tutta la città: non vanno bene e danneggiano il nostro patrimonio storico-artistico ed il panorama di Perugia. Oltre alla Soprintendenza, moltissime associazioni culturali e di cura e tutela del territorio hanno ritenuto eccessive le costruzioni in cemento armato che sporgono per parecchi metri oltre il filo degli Arconi medioevali.

Il rischio, forse non troppo valutato dalla Giunta, è quello di snaturare la funzione stessa della biblioteca aggiungendo delle strutture cubiche, che sono a tutti gli effetti un orpello pesante ed inutile in una struttura leggera e lineare come quella degli Arconi e di piazza della Rupe. La fretta che ha animato Romizi e la sua Giunta nell’appaltare questi lavori è stata una pessima consigliera, emblema di un decisionismo che non è certo il tratto distintivo di questa Amministrazione, andrebbe messa da parte per aprire una fase nuova e ripensare il progetto: è evidente che questa Giunta, impantanata in mille problemi interni alla maggioranza e incapace di programmare e gestire anche i minimi servizi cittadini, cerca di togliersi di dosso questa nomea accelerando su lavori ed appalto.

Questa accelerazione però fa del male alla città e ai cittadini: per portare a casa un risultato, qualunque esso sia, si realizza con un’opera raffazzonata, priva di anima e eccessivamente impattante sullo skyline Perugino e su beni storico-artistici millenari. Si procede in una politica dell’uno contro tutti che nulla di buono può portare a Perugia. 

Lungi da noi l’idea di essere conservatori, vogliamo la rigenerazione urbana di quella porzione di città ed abbiamo ottenuto i fondi per realizzarla nel precedente mandato: una biblioteca innovativa interamente finanziata dalla Regione Umbria e realizzata dal Comune di Perugia che riqualificava una parte di città trasformandola in una porta d’ingresso all’acropoli ed una terrazza con vista su Assisi e il Subasio con un progetto elegante che coniugava con rispetto l’antico al moderno.

Si é scelto di modificare il progetto sostituendo il vetro, il legno e l’acciaio con il cemento. Si è voluto far superare il limite degli arconi medioevali con delle estroflessioni che invadono piazza della Rupe e stravolgono il paesaggio.

Stante la situazione attuale crediamo opportuno che l’Amministrazione, in primis il Sindaco, al fine di evitare uno scempio urbanistico provveda a ripensare l’opera partecipando le scelte con tutti i soggetti deputati: il Comune metta attorno ad un tavolo Regione dell’Umbria, gli Atenei cittadini, la Soprintendenza, l’Accademia di Belle Arti, le associazioni di tutela del territorio, quelle culturali e quelle studentesche (maggiori fruitrici della struttura) al fine di riprogettare uno spazio cittadino carico di storia evitando di trasformarlo in un non-luogo privo di un’anima ben precisa o peggio in una struttura patchwork dove non si riuscirebbe ad armonizzare strutture tardo medievali e costruzioni in cemento”.

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