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Bianconi: “Non sarò portavoce dell’opposizione” | In ballo la vicepresidenza dell’Assemblea

Vincenzo Bianconi, candidato per il patto Pd e M5s alla presidenza della Regione e in quanto tale eletto in Consiglio regionale, non sarà il portavoce di minoranza. Bianconi ha rifiutato l’offerta dei consiglieri dei partiti e della lista vicica che lo hanno sostenuto.

Ed è stato lui stesso, al termine della riunione, a comunicare la sua decisione: “Ho ringraziato i colleghi per la considerazione ma ho declinato l’invito. Ritengo che un ruolo così strategico nelle dinamiche d’aula e così interno al dibattito politico sia proprio dei due maggiori partiti della coalizione“.

Bianconi ha quindi spiegato le ragioni di questa scelta: “Ho iniziato questa meravigliosa avventura per mettere a disposizione la mia esperienza civica nella vita istituzionale della mia Regione, nell’esclusivo interesse dei cittadini dell’Umbria. Per coerenza con gli elettori intendo quindi rimanere nel solco civico che mi è proprio, ma nel rispetto dei partiti e della coalizione che mi ha sostenuto, per spirito di servizio ho dato, se lo riterranno utile, la mia disponibilità a svolgere funzioni istituzionali“.

Nel rimanere poi sempre fedele alla coalizione ed al programma e valori che l’hanno generata in campagna elettorale, dopo una più profonda riflessione – ha aggiunto Bianconi – ho ritenuto più corretto, creare un nuovo gruppo consiliare che mi possa permettere di essere funzionale a tutte le forze che hanno fatto parte della coalizione, incluse quelle che non sono riuscite ad esprimere un consigliere così come avevo promesso. A scanso di equivoci e strumentalizzazioni, ripeto, che la coalizione tutta potrà contare sul mio assoluto impegno“. Una precisazione, quest’ultima, legata alle voci di un possibile disimpegno alla causa del centrosinistra, viste anche precedenti simpatie politiche nei confronti di esponenti del centrodestra.

Divorzio da Fora

Bianconi, subito dopo il risultato elettorale, aveva comunicato che non sarebbe entrato nel gruppo del Pd, che non è stato il suo partito. Comunicando di voler entrare nel Gruppo misto, senza costituire quindi il gruppo della lista civica insieme ad Andrea Fora. Tra i due la tregua siglata prima delle elezioni, quando il patto Pd-M5s ha costretto l’ex presidente di Confcooperative a rinunciare alla carica di candidato presidente, è durata quindi un paio di mesi.

In ballo la vice presidenza dell’Assemblea

In ballo, tra i due, c’è la possibilità di giocarsi il posto di vice presidente dell’Assemblea. Posto gradito sia da Fora, sia da Bianconi, che però il Pd, escluso dai posti che contano da quanto esiste la Regione Umbria, rivendica per sé.

Giovedì il gruppo del Pd tornerà a riunirsi insieme al consigliere Thomas De Luca del Movimento 5 stelle ed ai civici Fora e Bianconi per definire le cariche. Oltre a quella di portavoce dell’opposizione, infatti, c’è in ballo appunto la vice presidenza e la guida della Commissione garanzia. Per la vice presidenza il Pd sembra voler spingere per Simona Meloni, dopo aver indicato capogruppo un altro neo consigliere, il più eletto della lista dem, Tommaso Bori. A De Luca andrà invece la presidenza della Commissione garanzia. Resta da scegliere il portavoce dell’opposizione. Se si vorrà puntare sull’esperienza, in pista ci sono i consiglieri al secondo mandato, Donatella Porzi e Fabio Paparelli. Ma c’è anche l’opzione di far “scalare” Bori a portavoce dell’intera opposizione.