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Bianconi: “Cascata, Castelluccio e Trasimeno patrimonio Unesco”

Il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (gruppo misto) vuole candidare tre luoghi dell’Umbria a patrimonio Unesco.

 “Domani – annuncia – porterò in Aula una mozione che vorrebbe impegnare la Giunta ad attivarsi da subito presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, coinvolgendo anche le istituzioni locali, gli enti ritenuti più rappresentativi in questi territori e le comunità locali, al fine di avviare le procedure necessarie per la candidatura alla Lista Patrimonio dell’Unesco di questi tre luoghi iconici della nostra regione: la Cascata delle Marmore, la Piana di Castelluccio di Norcia e il Lago Trasimeno. Tre siti che custodiscono in sé il valore naturalistico identitario dell’Umbria cuore verde d’Italia, l’Umbria sportiva, attiva, rilassante, ispirante, rigenerante che il mondo intero conosce e ammira”.

Bianconi e il confronto con le comunità locali

Non si tratta di un percorso semplice – dice Bianconi – e, soprattutto, sono consapevole che necessita di un lungo iter burocratico. Ecco perché considero urgente cominciare da subito a muovere compatti i primi passi”.

Dallo scorso agosto ho intrapreso un cammino di confronto con le tre comunità locali. Decine e decine di ore di tavoli di lavoro, a fianco di rappresentanti di categoria, imprenditori, liberi professionisti, cittadini di buona volontà, in cui si è parlato delle ambizioni individuali di questi tre territori, di come insieme si sarebbe potuto costruire un progetto che li potesse rafforzare fin dalla prossima stagione e che potesse, anno dopo anno, consolidarsi e coinvolgere anche altre destinazioni regionali”.

Accelerazione turistico-economica

“Il riconoscimento dell’Unesco – spiega – non è una chimera ma il punto di arrivo di un percorso comune di crescita e integrazione economica, sociale e culturale, necessario per affrontare con ambizione il futuro. Tutto ciò, oltre a creare una accelerazione turistico economica importante, potrebbe generare una ricaduta favorevole su tutta la comunità locale, in termini di servizi e qualità della vita. Lungo il percorso si può fare tanto, ad esempio divenire più competitivi e aiutare l’Umbria ad uscire prima dalla crisi. Con questa ottica si è condiviso innanzitutto il metodo di lavoro e poi sono state analizzate le criticità attuali dei singoli territori e le proposte per superarle. Tra queste sono state selezionate quelle che avrebbero funzionato meglio se condivise anche con gli altri. Si tratta di indicazioni programmatiche/progettuali che, oltre ad essere utili per rafforzarsi e rincorrere l’ambito riconoscimento, sono anche appetibili a divenire dei progetti da finanziare con le nuove risorse europee di cui l’Umbria potrà disporre. Questa unione di intenti è atterrata in un piano strategico di azioni condivise tra le tre aree che vuole essere, di fatto, un progetto pilota dove al centro, per la prima volta, c’è il protagonismo delle comunità locali che diventa complementare alla politica regionale”.

Appello alla compattezza

“Sono convinto – conclude Bianconi – che solo attraverso la condivisione delle scelte, grazie all’azione partecipata di tutti i cittadini, veri conoscitori dei luoghi, si possono raggiungere traguardi utili, concreti e duraturi. Domani chiederò in Aula che la politica scelga di rilanciare questi luoghi verso il futuro, sostenendo questo impegno con azioni concrete necessarie da adottare in questi ambiti. Questa pandemia ci ha insegnato che non possiamo permetterci il lusso aspettare, il mondo andrà ancora più veloce e noi dobbiamo conoscere la direzione e correre spediti. Occorre essere compatti, oltre gli steccati partitici ed ideologici, quando l’obiettivo è il bene comune della nostra Regione”.