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Bevagna, si dimette Podestà delle Gaite

“Se Atene piange, Sparta non ride” viene subito in mente questo antichissimo proverbio per commentare una notizia che a Bevagna ha lasciato tutti di stucco: le dimissioni, improvvise e irrevocabili, del Podestà delle Gaite, Giuseppe Priano. Impossibile infatti non vederci un parallelismo con la vicina città della Quintana. Ora i bevanati saranno chiamati ad elezioni anticipate per sostituire l’ormai ex numero uno della rievocazione medievale, e tutto questo proprio mentre nella vicina Foligno il mondo quintanaro ha ancora a disposizione poche ore per cercare di dipanare la matassa elettorale, e sciogliere i nodi relativi alle imminenti elezioni per eleggere il nuovo presidente. Ironia della sorte, ancora una volta un destino beffardo sembra legare in qualche modo le due principali manifestazioni storiche del territorio. E mentre sulle rive del Topino sembra essere sempre più vicino un accordo che preveda un ulteriore ‘mini mandato’ a Domenico Metelli, sulle sponde del Clitunno le manovre per l’individuazione del successore di Priano sono solo alle prime battute. A Bevagna però, la fase di transizione verrà gestita direttamente dal sindaco Analita Polticchia: il primo cittadino bevanate avrà infatti il complicato quanto delicato ruolo di traghettare il popolo delle Gaite, individuando di concerto con i quattro consoli un ‘Podestà provvisorio’ che prepari la strada verso le elezioni. Ed anche in questo caso, trovare un accordo tra le varie anime non sarà certo facile. Giuseppe Priano, già componente del direttivo con il precedente Podestà, Giovanni Picuti, venne eletto il 13 dicembre del 2012 ed avrebbe dovuto completare il mandato naturale nell’inverno di quest’anno. Le dimissioni sarebbero giunte anche a seguito di lettere di protesta inviate al Consiglio Maggiore da parte dei consoli Federico Fondacci della Gaita San Giorgio, Oscar Proietti della Gaita San Giovanni, Enrico Galardini della Gaita San Pietro e Marco Armadoro della Gaita Santa Maria. Documenti in cui si parlerebbe persino di un clima di sospetti e tensione ed atteggiamenti incomprensibili ed offensivi.