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Bevagna, qualità dell'acqua dei fiumi: probabile inquinamento. L'ARPA aggiungerà una centralina di monitoraggio

Un tema caldo e molto sentito dalla comunità di Bevagna quello della qualità delle acque dei fiumi che bagnano il territorio. Da molti anni si registrano problemi legati a un forte inquinamento di alcuni tratti del bacino idrico fluviale e l’amministrazione comunale, conscia della problematica, si è attivata fin dal 2011 quale soggetto promotore del Contratto di Fiume per il fiume Clitunno e ora si muove con i cittadini a tutela di un bene pubblico non solo prezioso, ma di vitale importanza. Dopo la denuncia/esposto contro ignoti dello scorso ottobre per possibile inquinamento di fiume e danno ambientale al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri fatta dal sindaco Analita Polticchia, l’amministrazione comunale nella figura del vicesindaco con delega all’Ambiente Mirco Ronci ha indetto un incontro pubblico per discutere e approfondire le problematiche legate a questo tema. Al tavolo di lavoro hanno partecipato gli enti e le istituzioni preposte al controllo e alla vigilanza dei fiumi ovvero Svedo Piccioni per ARPA Umbria con i tecnici ambientali Sara Passeri e Mirco Nucci, il Consorzio della Bonificazione Umbra nella figura del Presidente Ugo Giannantoni e Legambiente Umbria con la Presidente Alessandra Paciotto.

Le criticità – Dalla relazione tecnica si è evidenziato come Bevagna, posta a valle di tutte le confluenze fluviali, sia il bacino di raccolta delle acque che prima attraversano altri territori radunando vari tipi di materiali di scarico e accumulando inquinanti. Una forte criticità ambientale è emersa in un tratto preciso della rete fluviale ovvero quello del Timia-Teverone-Marroggia e in particolare nel corso Alveolo. Grande è stata la partecipazione dei cittadini al dibattito e importante il contributo di interventi offerto dal “Comitato per la difesa dell’Acqua e dell’Aria di Bevagna” composto da cittadini che si sono attivati autonomamente per un controllo spontaneo dei corsi d’acqua e hanno fornito indicazioni precise sui luoghi di maggiore criticità e dato stimoli anche per discussioni future su numerosi argomenti connessi al problema dell’inquinamento delle acque.

Le dichiarazioni – “E’ stato un momento di grande informazione e di confronto, democratico e civile, su un tema molto importante per Bevagna – ha dichiarato il vicesindaco Mirco Ronci – e l’auditorium affollato ne è dimostrazione. Abbiamo provato che quando ci si focalizza su obiettivi precisi con serietà e senza strumentalizzazioni è possibile migliorare la situazione attuale, con il concorso e la sinergia di tutti gli attori istituzionali. Di grande importanza è l’impegno assunto dall’Arpa Umbria di aggiungere una centralina di monitoraggio della qualità delle acque lungo l’Alveolo, di procedere a analisi dei sedimenti fluviali e di pensare a un progetto sperimentale di valutazione dei carichi inquinanti che un territorio può sostenere. A ciò si aggiunge il prezioso intervento offerto dal Consorzio di Bonificazione Umbra che si è impegnata a fare una pulitura straordinaria degli argini e una campagna di comunicazione ai cittadini (magari con la collaborazione di Vus) sui modi corretti di smaltire i rifiuti. Torneremo presto a parlare di ambiente con la nostra gente – conclude il vicesindaco – informando sullo stato d’avanzamento dei lavori e ponendoci nuovi obiettivi”.

Il sindaco Analita Polticchia ha sottolineato il valore degli importanti risultati raggiunti in questo primo incontro grazie alla sinergia di istituzioni, enti e cittadini che insieme hanno saputo ragionare su un problema della comunità e in modo coeso e concreto si stanno muovendo verso la soluzione del problema. “La soddisfazione che provo oggi – dice il sindaco – è legata al raggiungimento di due risultati importanti: il primo è ovviamente connesso alla validità e alla concretezza delle soluzioni individuate e degli impegni assunti in questo primo incontro e per i quali ringrazio tutti coloro che hanno saputo e voluto dare un contributo; il secondo attiene invece alla realizzazione, che si è concretizzata in questa assemblea, di una sorta di modello virtuoso di partecipazione democratica dei cittadini che dibattendo con le istituzioni pubbliche hanno svolto un ruolo attivo nel processo di riflessione su una problematica della comunità. Mi spiego meglio: in questo incontro pubblico i cittadini hanno riflettuto e dialogato con le istituzioni su una problematica legata al bene comune, senza personalismi, senza interessi privatistici e senza strumentalizzazioni politiche, ma con l’onestà intellettuale di chi ha l’unico intento di risolvere un problema che affligge la comunità. Questo modello di partecipazione apparentemente semplice da attuare e dal nome di Empowerment partecipativo è un modello al quale la nostra amministrazione guarda da sempre con interesse e auspico vivamente che, ora che la strada è tracciata, si possa attuare in un numero sempre crescente di contesti di interesse pubblico e locale”.