Otto ettari di estensione per l’area di cava a ridosso del centro storico, ad un solo chilometro di distanza da una delle piazze più belle d’Italia, utilizzando suolo agricolo: a lanciare l’allarme è l’opposizione di Bevagna che accusa l’amministrazione comunale di aver approvato la variante al Piano di Fabbricazione, che – sostengono i consiglieri di opposizione – di fatto dà il via libera ad uno degli scempi ambientali che segnerà per sempre il cuore delle Terre dell’Olio e del Sagrantino.
In una nota stampa, i gruppi consiliari di sinistra ‘Per Bevagna Futura’ e ‘Bevagna Rinasce’ sottolineano infatti di aver appreso ‘soltanto una settimana prima del Consiglio comunale del 12 dicembre, l’intenzione dell’amministrazione comunale‘ denunciando a gran voce ‘lo scempio ambientale, di dimensioni mai viste nel nostro territorio, perpetrato, peraltro, senza seguire le più basilari regole di partecipazione cittadina’.
I capigruppo dei due gruppi consiliari, Polticchia e Borsini, denunciamo ‘di non essere stati coinvolti nella discussione dell’argomento, che – scrivono – è stato presentato alla conferenza dei capigruppo in modo raffazzonato, a pochi giorni di distanza dal consiglio, e senza poter avere accesso agli atti fino al giorno stesso della seduta’.
‘Incuranti della tendenza alla salvaguardia dell’ambiente sostenuta da leggi internazionali, nazionali e regionali, i consiglieri di maggioranza – attaccano Polticchia e Borsini – nel dire che l’impatto ambientale dell’estensione della cava non sarà pari al danno ambientale fatto dagli anni ’50 a oggi nella cava esistente, si nascondono dietro a inconsistenti giustificazioni di tutela dei posti di lavoro, dichiarando implicitamente un ricatto dell’azienda titolare della cava stessa nei confronti dell’amministrazione. L’atto passato in Consiglio comunale non parla di posti di lavoro, ma solo di ratifica dell’accertamento del giacimento – ribadiscono Per Bevagna Futura e Bevagna Rinasce – e l’approvazione di una variante che prevede l’ampliamento dell’area di cava utilizzando terreno agricolo, lo scavo di un nuovo bacino d’acqua, lo spostamento di una strada comunale, il tutto a ridosso del fiume Timia’.