“Bevagna non è la fogna della valle umbra sud”! Con questo slogan, il comitato per la difesa dell’acqua e dell’aria di Bevagna, ha iniziato da domenica scorsa, una campagna informativa sulla sua attività, e una raccolta firme a suo sostegno. L’informazione sarà finalizzata anche a chiarire che questo comitato nasce spontaneamente – si legge nella nota – in maniera del tutto autonoma, al di fuori di qualsiasi rappresentanza politica.
Comitato apolitico – Con l’amministrazione abbiamo intrapreso un percorso virtuoso per risolvere questo annoso problema. La salute nostra e dei nostri figli, quella del nostro ambiente, non hanno colori politici. Il comitato ha finora raccolto il sostegno di 300 persone, la campagna pubblicitaria si protrarrà per tutto giugno e nei mesi successivi verranno organizzati eventi di sensibilizzazione. Il punto nodale del problema, però – sottolinea il comitato – è il coinvolgimento pieno della politica, ai massimi livelli locali, provinciali e regionali.
Allarme per Timia e Teverone – L’inquinamento del Teverone e del Timia che l’Arpa ha definito già nel 2008 drammatico, è la risultante di politiche di urbanizzazione civile e industriale che hanno ridotto i fiumi a monte di Bevagna alla stregua di una fogna. Basta cercare di capire quale sarà l’impatto del nuovo smisurato e orrendo fosso di scolo, che dalle zone industriali e commerciali di Sant’Eraclio e Trevi, porterà nel Teverone una quantità smodata di acque di qualsiasi natura, tra il silenzio preoccupante della politica.
Servono le centraline – Restiamo convinti che solamente un azione politica di alto livello, che veda sullo stesso tavolo i comuni coinvolti e i massimi livelli regionali, possa avviare azioni per la risoluzione del problema. Noi partiamo dalla richiesta ineludibile di monitoraggio del Fosso Alveolo, con l’installazione di due centraline, una in località Casevecchie alla confluenza dell’Alveolo con i fossi di scolo delle zone industriali e commerciali a monte e l’altra a valle dell’Alveolo, al termine del fosso cementato nel territorio di Bevagna.
Vertice comprensoriale – Chiederemo quanto prima un incontro con i responsabili politici dell’ambiente dei comuni di Bevagna, Foligno, Spoleto, Trevi, Montefalco, Campello e Castel Ritaldi per discutere una bozza di protocollo che vogliamo suggerire per iniziare la risoluzione del problema. Chiederemo ai dirigenti dell’ASL 2 di programmare una ricerca e una statistica epidemiologica sul territorio di Bevagna, ed in particolare lungo i fiumi, per avere un quadro dei problemi connessi all’inquinamento, non solo dei fiumi.