C’è un antico e solido filo che unisce il cuore dell’Umbria all’Emilia Romagna, e più precisamente la città di Bevagna a quella gemellata di Galeata, in provincia di Forlì – Cesena: in epoca romana, un nucleo di abitanti della zona, probabilmente per ragioni demografiche ed economiche, migrarono verso nord.
I bevanati di allora si stanziarono in un luogo che presentava caratteristiche geomorfologiche simili a quelle della terra natia: una pianura verdeggiante e circondata da fiumi.
Nacque così un piccolo borgo, chiamato Mevaniola, ovvero piccola Bevagna, che a distanza di millenni mantiene caratteristiche ancora simili.
Sabato scorso, al museo civico di Galeata è stata inaugurata una significativa mostra dal tema ‘Mevania, Mevaniola: le due Umbrie’ per celebrare il trentennale del patto di gemellaggio con Bevagna.
Un evento organizzato in sinergia tra le due amministrazioni comunali e le soprintendente archeologiche di Umbria ed Emilia Romagna.
Un’esposizione che, per l’appunto, punta i riflettori sul rapporto di filiazione tra l’umbra Mevania (attuale Bevagna) e Mevaniola (Galeata).
I reperti archeologici del museo Mambrini di Galeata si confrontano con prestigiosi pezzi del museo archeologico di Bevagna.
Al taglio del nastro era presente anche il sindaco di Bevagna Analita Polticchia, insieme al sindaco gemellato di Galeata Elisa Deo.
La mostra rimarrà aperta sino all’8 dicembre, anche su prenotazione.