(Car. Cer. – Lu. Bi.) – Su una cosa almeno Beppe Grillo, leader maximo del Movimento a 5 Stelle, dovrà ammettere di essere simili a molti altri politici: la scarsa puntualità. Ieri, atteso a Spoleto per le 19.30, è arrivato con un’ora e mezzo di ritardo nonostante gli organizzatori del comizio si affannassero ogni 5’ a ripetere che “sta arrivando”. Poco male per il popolo del M5S – più di un migliaio i presenti in piazza della Vittoria – che ha sfidato il freddo pur di ascoltarlo.
I candidati – l’appuntamento era organizzato nel piccolo parco giochi per bambini con lo scivolo a fare da palcoscenico. Per ingannare l’attesa sono sfilati i 16 candidati alla Camera e al Senato che hanno vinto le parlamentarie. Ad aprire il comizio il capolista al Senato, lo spoletino Stefano Lucidi che ha richiamato alcuni punti del programma elettorale aggiungendo che se fosse per lui bisognerebbe “confiscare tutti i beni ai partiti politici che hanno mandato in malora il Paese”. Subito dopo è stata la volta della capolista alla Camera, Tiziana Ciprini che ha ricordato come gli eletti in parlamento rifiuteranno “il titolo di onorevole, basterà il titolo di ‘cittadino’”. Altri applausi e cori di incitamento da parte del pubblico. Lucidi e Ciprini, stando ai sondaggi, hanno enormi probabilità di essere eletti grazie al perverso meccanismo del porcellum. Molto apprezzato l’intervento di Jacopo Marocco, lo spoletino candidato alla Camera, che con fare pacato – be diverso da quello di Grillo – ha spiegato quali sono i fini che il M5S intende perseguire. Sfilano ad uno ad uno: c’è il pensionato che si muove e parla come uno di quegli imbonitori della tv, la candidata incinta di 7 mesi, il ragioniere e l’ingegnere; insomma uno spaccato della società.
L’arrivo di Beppe – poco lontano il banchetto allestito dai ragazzi del Meetup continua a raccogliere firme: alla fine saranno più di 1200 (500 ca. per il Senato, più di 600 alla Camera): un successo che sembra annichilire i partiti di maggioranza della città. Pochi minuti dopo le 21 ecco arrivare il camper di Beppe Grillo. Lo show, pardon il comizio, può cominciare. Grillo ne ha per tutti, anche per il movimento degli Arancioni. Ma più di tutti per il premier Monti: “da poche ore se n’è andato e la borsa è risalita, lo spread è sceso….”. Liquida Berlusconi, che in mattinata lo aveva definito praticamente al pari di una “scimmia”, come un personaggio dei Simpson. Poi passa a parlare di politica e di programmi: “non vogliamo più pagare per leggere atti legislativi incomprensibili, per questa politica che si ha ridotto al lastrico”. “IL mio sogno non è raggiungere il 20, il 40, il 51% degli eletti in parlamento; sogno il 100% dopodiché il M5S potrà essere sciolto perché l’opera di risanamento sarà completata”. Poi la trovata degna di una rockstar: Grillo si è lanciato sulla folla e, mimando una nuotata, ha raggiunto il camper con il quale è ripartito alla volta di Terni.
“Vogliono escluderci” – alle 22.30 il mezzo è arrivato in piazza San Francesco a Terni dove ad attenderlo c’erano 2.000 persone. Grillo ha sollecitato i presenti a firmare per la presentazione delle liste ed ha attaccato le istituzioni: “Vogliono escluderci, non è mai successo che nella storia della Repubblica si facessero elezioni a febbraio”. Occorrono 500mila firme, ma stando ai primi risultati sembra che l’obiettivo sia già stato superato, a tempo di record. Non c’è da stupirsi. D’altra parte i sondaggi danno il movimento dei grilli intorno al 20%, la seconda forza politica del Paese.
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