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‘Benedizione negata’: ecco la risposta della preside

Dopo le roventi di questi giorni in merito alla benedizione negata alla scuola elementare di Sterpete di Foligno, il caso finito in Consiglio comunale e destinato – probabilmente – ad approdare persino in Parlamento con un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione, ora la preside Simona Lazzari sceglie di dire la sua verità in una lettera in cui spiega a tutto campo il suo punto di vista e le sue decisioni.

Viene chiarito che non esiste una ‘posizione ideologica’ ed anzi, tiene persino a sottolineare il suo impegno nella realtà parrocchiale.

La benedizione quindi, si farà, ma durante la ricreazione e non nelle ore di lezione.

Ecco il testo integrale del documento a firma della dirigente scolastica:

Ho deciso di parlare non per difendere la legittimità della mia condotta come dirigente scolastica, che è avvallata da svariate specifiche disposizioni normative e interventi degli organi giurisdizionali, ad oggi ancora forse poco conosciuti dagli operatori stessi delle istituzioni scolastiche, e ancor meno dagli altri,  e molto spesso disapplicata anche dagli stessi dirigenti scolastici, ma per fare chiarezza, e per un senso di responsabilità nei confronti delle famiglie e dei ragazzi che abbiamo il compito di formare ed educare, ai quali in questi giorni noi adulti, stiamo mandando dei messaggi.

Innanzitutto, ribadisco che non c’è mai stato un diniego a priori rispetto alla questione, ma la volontà e il dovere di regolamentarla.

Appena ho preso atto delle richieste delle famiglie e dell’esistenza di tale tradizione, la benedizione è stata immediatamente organizzata con le procedure previste, è stata inviata la circolare di richiesta prima ancora che i genitori esprimessero malumori in seguito agli annunci dei parroci.

La benedizione si farà, ma secondo le norme, e venendo incontro alle esigenze dei genitori.

Si svolgerà quindi al di fuori delle ore di lezione: in una scuola primaria durante l’intervallo della ricreazione, all’infanzia nell’intervallo che precede la mensa, garantendo la vigilanza agli alunni che non intendono partecipare; in altre due scuole al termine delle lezioni.

E’ nel mio stile di preside e di persona, il rispetto nelle norme, ma anche la disponibilità e la necessaria flessibilità che consente soluzioni contestualizzate.

Ciò che mi preme sottolineare è che dietro la mia condotta non c’è nessuna posizione ideologica, ma i principi di laicità e di correttezza, imprescindibili, che appartengono al mio ruolo e al mio essere cittadina.

Per assurdo, è proprio la mia identità di credente, di laica impegnata da sempre nella realtà parrocchiale e diocesana della città ad ispirare il mio lavoro.

In una società pluralista ed inclusiva, la scuola è chiamata a promuovere il rispetto reciproco e a favorire una sensibilità nuova rispetto al pluralismo religioso e alla libertà di coscienza. La propria identità va assolutamente difesa non con la rivendicazione e lo scontro, ma con intelligenza e condivisione.

Credo che si possa essere credenti e testimoniare anche e soprattutto in modo laico i propri valori. Lontani da polemiche inutili, fuorvianti e facilmente strumentalizzate, occorre promuovere un dialogo e un confronto costruttivo e sostanziale proprio tra chiesa, scuola e famiglia sull’educazione alla convivenza civile e alla cultura della persona.

I due istituti che rappresento, I.C. Foligno 3 e, momentaneamente, anche il III Circolo M. Cervino di Foligno, hanno sempre collaborato con le parrocchie del territorio in modo fattivo e proficuo e anche con le famiglie, che ringrazio,  si è instaurata un’ ottima sinergia.

Insieme ai docenti ci adoperiamo ogni giorno a far respirare ai “nostri” ragazzi un clima di accoglienza di tutti e di ciascuno, dove le differenze sono motivo di ricchezza e non di divisione.

Questa è la comunità civile e cristiana che vorrei che i bambini e i ragazzi leggessero sui giornali e sui social network in cui sono immersi.

Vero è – ci permettiamo di sottolineare – che proprio grazie al ruolo fondamentale degli organi di informazione, si è potuta dibattere nella massima correttezza, trasparenza e democrazia, una vicenda così delicata, che va a toccare la coscienza civica e dei privati cittadini, la pratica religiosa e la laicità delle istituzioni con altre innumerevoli correlazioni.

Così come la dirigente è certa di aver agito con la massima deontologia professionale, anche noi – come redazione di Tuttoggi.info – siamo convinti di aver trattato la questione con la massima imparzialità e professionalità.