La Chiesa al passo con la tecnologia, oggi si benedicono cellulari e smartphone. Da quando il Santo Padre twitta e la presenza della Chiesa su internet è un consolidato strumento di comunicazione per diffondere la parola di Dio, la tecnologia è al pieno servizio della fede. Del resto è arcinota anche la lunga vicenda delle antenne di Radio vaticana e della battaglia che i comitati hanno portato avanti contro l’inquinamento elettromagnetico fino ad ottenere dopo quasi vent’anni l’abbattimento di quei dispositivi considerati pericolosi per la salute, nel giugno dell’anno scorso.
Ad aver fatto tesoro di tutte queste esperienze è niente di meno che un sacerdote umbro, Don Giorgio Mariotti, che durante la messa di oggi ha benedetto telefoni cellulari e smartphone per preservare i fedeli dai rischi per la salute provocati dalle onde elettromagnetiche.
Nel 2010 Canon Parrott, pastore anglicano della chiesa di Saint Lawrence Jewry a Londra, decise di dare un tocco di modernità a una tradizione secolare quale quella del Monday Plow, durante la quale contadini e fattori di un tempo portavano a far benedire in chiesa i propri attrezzi agricoli. Parrott, dato l’attuale cambiamento di usi e costumi rispetto a quell’epoca, decise così di benedire computer portatili e cellulari, odierni strumenti di lavoro della maggior parte degli impiegati della City, che quella volta accorsero in gran numero.
Oggi (domenica 8 febbraio) a seguire l’esempio di quel pastore inglese, è stato appunto il sacerdote della chiesa di San Biagio in Nuvole, parrocchia di circa 240 anime nel Comune di Città di Castello. Don Giorgio, infatti, durante le celebrazioni del santo che da nome alla sua chiesa (considerato il protettore della gola), ha deciso di far benedire, dopo la messa officiata insieme a Don Fabio e Don Domenico, cellulari e altri strumenti di comunicazione vocale.
Don Giorgio, perché questa curiosa iniziativa? “Perché di questi tempi è importante riavvicinare la gente alla chiesa e perché da tempo la povertà materiale ha portato anche ad una povertà spirituale. L’obiettivo è dunque risvegliare la fede nel popolo, e quale miglior modo se non quello di entrare nella loro vita quotidiana, che comprende con una certa importanza anche la tecnologia e i cellulari?”.
Perché farlo oggi, domenica 8 febbraio? “Perché la prima domenica dopo il 3 febbraio, giorno di San Biagio, si festeggia quest’ultimo, santo titolare e protettore della nostra chiesa di Nuvole. Le tradizioni della religiosità popolare sono il migliore strumento per coinvolgere più persone possibile e la migliore ‘arma’ a disposizione di noi sacerdoti. Come dice Papa Francesco la Chiesa deve ‘uscire e andare verso le periferie, utilizzando tutti i canali possibili per incontrare l’uomo’, anche se si dovesse parlare di cellulari e smartphone. Solo così si potrà tornare a trasmettere la fede”.
Ma perché i cellulari avrebbero bisogno di essere benedetti? “Tutti ormai sanno che un uso smodato e prolungato di telefonini, smartphone, etc. può essere dannoso per la salute, in particolar modo, secondo alcune ricerche, per la tiroide. La benedizione, quindi, fa sì che San Biagio, riconosciuto soprattutto come protettore per i mali della gola (benedetta a tutti i fedeli alla fine della funzione), salvaguardi le persone dall’uso lecito, seppur spesso prolungato, di questi strumenti”.
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