Telefonini benedetti e adesivi “sacri” sugli smartphone, stamattina (4 febbraio), nella piccola chiesa di Nuvole (Città di Castello), dove il parroco Don Giorgio Mariotti celebra San Biagio ormai dal 2015.
“Oggi festeggiamo il nostro titolare, San Biagio vescovo e martire, invocato come protettore della gola – ha esordito il “moderno” sacerdote, che affronta spesso temi legati all’uso e abuso delle nuove tecnologie – Ci affidiamo a lui anche tramite le giovani generazioni, talvolta bersaglio prediletto di insidie e ‘tentazioni’ online che si rivelano devianti e pericolose. Come richiamato lo scorso 24 gennaio da Papa Francesco ‘Spetta all’uomo decidere se diventare cibo per gli algoritmi oppure nutrire di libertà il proprio cuore’”.
Don Giorgio, 74 anni (ha scoperto la vocazione a 59 anni dopo una vita da “commerciante”), a capo di cinque parrocchie di periferia, ha poi benedetto le gole dei fedeli (con due candele incrociate, invocando l’intercessione di San Biagio) per poi passare ai telefonini, con la consegna di un adesivo con l’immagine e preghiera del Santo per un utilizzo giusto e consapevole di social, web e tecnologie.
“San Biagio – ha continuato Don Giorgio – ha fatto anche un miracolo recente, alcuni anni fa, testimoniato da una donna di Città di Castello, la cui suocera di Sansepolcro aveva l’abitudine, dopo aver cucito, di lasciare l’ago appuntato sul petto. Una sera a cena l’ago le cascò nella minestra senza che se ne accorgesse, lo ingoiò col cucchiaio e le entrò in fondo alla gola posizionandosi di traverso. Portata all’ospedale di Arezzo il chirurgo sentenziò la necessità di intervenire 24 ore dopo per aprirle la gola con un taglio trasversale. Era il 2 febbraio e il giorno dopo ricorreva la Festa di San Biagio: la donna disperata lo pregò tutta la notte e la mattina seguente ebbe un forte colpo di tosse, sentendo l’ago in bocca e togliendolo con due dita. Quando arrivò il medico disse “Dottore ecco l’ago. San Biagio ha fatto il miracolo! L’intervento non fu più necessario”.
“Oggi facciamo questa festa benedicendo la gola dei fedeli per preservarli e guarire dalle malattie. Ma sappiamo che san Biagio è protettore anche di coloro che usano in particolare i cellulari. Chiediamo la sua intercessione presso il Signore perché questi possano essere preservati da eventuali danni fisici che il troppo utilizzo possa recare al corpo e essere preservati nello spirito dalle proprie e altrui cattiverie che purtroppo tutti ne facciamo esperienza”.
Un rimedio da eventuali danni specialmente dello spirito, quest’anno, è stato il santino adesivo di San Biagio, con la preghiera che lo accompagna “Benedici Signore Gesù, per intercessione di San Biagio, questo mio smartphone“. “La benedizione degli oggetti – ha concluso il parroco – non deve diventare una pratica superstiziosa, ma un augurio, nella fede, di Buon Lavoro Benedetto dal Signore per le persone che li avranno in gestione”.