Economia & Lavoro

Bcc Umbria entra in Icreea, nel 2019 la fusione con Banca Cras

I soci di Bcc Umbria, riuniti in Assemblea straordinaria per le modifiche statutarie, hanno votato a larga maggioranza l’ingresso nel Gruppo bancario Iccrea.  A quasi due anni e mezzo dalla fusione tra CrediUmbria e Credito cooperativo umbro, che aveva portato alla nascita dell’attuale istituto di credito, arriva ora una nuova evoluzione nel sistema del credito cooperativo. Che però non sceglie la strada unitaria, ipotizzata qualche anno fa, visto che Bcc Spello e Bettona, ha deliberato l’adesione a Gruppo Banca Centrale anca Trento, mentre Bcc Umbria, all’interno di Icreea, mira alla fusione con la toscana Banca Cras per creare l’istituto interregionale Banca Centro.

Un risiko bancario in parte determinato dalle spinte alle aggregazioni volute dalla Banca d’Italia e dalla stessa riforma normativa del credito cooperativo approvata due anni fa. Una riorganizzazione che porterà anche al definitivo assorbimento della banca Popolare di Spoleto in Banco Desio e della Brianza, che dopo il commissariamento del 2013 ne è già controllante.

Ma mentre nel caso della Bps la scelta è tutta brianzola, nelle Bcc le assemblee territoriali diventano reale momento di confronto tra aspettative e timori dei soci. Valutazioni che non sono mancate anche nell’Assemblea di Bcc Umbria. Dove alla fine ha prevalso la linea di scegliersi il partner prima che organismi superiori impongano le nuove fusioni per raggiungere la massa critica richiesta dalla Banca d’Italia.

La partecipazione è stata molto elevata, con quasi 1.300 votanti, e la proposta approvata quasi all’unanimità – ha commentato comunque soddisfatto il presidente di Bcc Umbria Palmiro Giovagnola –. Questa è una giornata di svolta: finisce il tempo delle bcc arroccate attorno al proprio campanile e isolate rispetto alle proprie consorelle vicine; oggi parte un gruppo bancario nazionale che ci permetterà di rendere più solido ed efficiente l’intero mondo del credito cooperativo”.

Il direttore di Bcc Umbria, Marcello Morlandi, ha assicurato che l’istituto non verrà snaturato, nel modo di operare e nelle finalità, anche sociali: “Abbiamo un grande progetto per il nostro territorio e per il nostro Paese. Le bcc, infatti, continueranno a presidiare le loro zone di competenza, come hanno sempre fatto, ma a livello nazionale avremo un gruppo in grado di coordinare queste realtà che vivono di partecipazione e condivisione. La nascita del gruppo ha l’obiettivo di rafforzare la stabilità delle bcc e consentire livelli di efficienza adeguati al mercato attuale. La riforma non cancella la natura e la storia del credito cooperativo e le bcc – ha ribadito – continueranno ad avere la propria autonomia quanto più saranno in grado di dimostrare di saper mantenere i conti in ordine”.

Tempi e numeri del Gruppo

Terminate entro il 16 dicembre le Assemblee straordinarie di tutte le bcc aderenti al gruppo e una volta tenuta anche l’assemblea della capogruppo Iccrea Banca, entro gennaio 2019 il Gruppo bancario Iccrea sarà definitivamente costituito e potrà avviare in pieno il suo lavoro. Questo avrà la funzione di direzione e controllo, di tutela delle finalità mutualistiche delle bcc e di mettere in campo un sistema di garanzie che assicuri la solidità delle banche aderenti: ciò avverrà rendendo prontamente disponibili i mezzi destinati agli interventi di sostegno infra-gruppo e con l’obbligo di garanzia in solido in favore dei creditori di tutte le bcc aderenti. Al 31 dicembre 2017, il Gruppo contava 4,2 milioni di clienti e 750mila soci, 142 bcc aderenti e 2.570 filiali dislocate su 1.738 comuni. L’attivo totale del Gruppo risultava di 147.8 miliardi di euro, con 93,3 miliardi di euro di impieghi lordi, 102,4 miliardi di euro di raccolta diretta e un patrimonio netto di 11,5 miliardi di euro. Numeri che collocano complessivamente il Gruppo bancario Iccrea come prima banca locale del Paese e tra i primi quattro gruppi bancari italiani, il terzo per numero di sportelli in Italia e il quarto per attivi.

Banca Centro e Bps, le fusioni di luglio

Gruppo destinato poi a costituire un unico soggetto. “Il prossimo passo – ha quindi nuovamente annunciato Giovagnola – sarà la nascita di una nuova grande banca nel cuore del centro Italia. Dentro al gruppo nazionale ci sono ora oltre 140 banche ma la capogruppo ha posto come linea di indirizzo la riduzione di questo numero. Anziché aspettare che da Roma qualcuno ci dica con chi aggregarci, abbiamo deciso di anticipare questo processo e di sceglierci noi il partner. Da tempo abbiamo avviato contatti con Banca Cras: in questi giorni faremo ulteriori approfondimenti e avvieremo le procedure per avere l’autorizzazione alla fusione. Lavoriamo affinché questo passo si possa fare entro il primo luglio, ma al massimo entro il 2019 faremo in modo di avere una nuova banca di dimensioni raddoppiate rispetto alle attuali”.

E proprio luglio è il mese entro il quale a Desio contano di attuare l’incorporazione della Banca Popolare di Spoleto, completando la fase di valutazione che formalmente prenderà il via martedì 11 dicembre (ma che è già stata annunciata con un comunicato ai mercati a fine novembre) e che dovrà essere ratificata dai due Consigli di amministrazione. Ma quest’ultimo aspetto rappresenta solo una formalità.


Bps e Bcc Umbria, fusioni nel risiko bancario