Sabato 25 febbraio si è tenuta, presso la sala consiliare di Bastia Umbra, la presentazione di “Quando lo Stato uccide” promossa dall’associazione neofascista di CasaPound. Come Tuttoggi ha avuto modo di documentare, l’iniziativa aveva suscitato grande clamore: forti sono state le affermazioni a riguardo da parte di Anpi, Italia dei Valori e Rifondazione Comunista che hanno organizzato, per lo stesso giorno della presentazione del libro, una contromani festazione fuori il palazzo comunale per ricordare le vittime che la parentesi fascista ha portato con sé. Le polemiche erano nate dal fatto che, secondo le associazioni antifasciste, l’iniziativa era in aperta opposizione con quanto prescritto da leggi nazionali – “è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” (XII disposizione transitoria della Costituzione) – e regionali. L’atto n. 577 del 20/09/2011, infatti, stabilisce, tra le altre cose, “che non siano concessi luoghi o palazzi istituzionali alle manifestazioni delle associazioni che si richiamano all’ideologia fascista”. Eppure, a quanto afferma nel comunicato ufficiale il leader di CasaPound a Bastia Michel Mocci (che abbiamo provato a contattare direttamente, ma la sezione Umbria è irreperibile online), la loro iniziativa ha avuto grande successo: “una sala del consiglio comunale gremita di giovani per una conferenza – dice – non si era mai vista. Mi ha fatto piacere vedere molti ragazzi curiosi e seriamente interessati non solo alla presentazione del libro ma anche alla nostra associazione. I partiti ormai sono solo dei participi passati, le loro critiche non ci scalfiscono, visto che si smentiscono da soli con gli scandali che li coinvolgono”. Il riferimento, chiaramente, è a quegli stessi partiti che hanno boicottato la manifestazione promossa da CasaPound. Non a caso Mocci, riguardo le polemiche dei giorni scorsi, aggiunge: “siamo veramente stufi di leggere le solite deliranti, grottesche e stantie accuse nei confronti di CasaPound, provenienti peraltro da un ambiente politicamente ‘parente’ del signor Goracci e company; sarebbe bene che si occupassero della loro situazione”. A quanto pare quella che doveva essere una semplice manifestazione si sta pian piano trasformando in una guerra diplomatica tra i due fronti opposti. I comunicati di Anpi e Rifondazione, infatti, ritenuti da CasaPound diffamatori, “sono già in mano ai nostri legali”, assicura Mocci. L’Anpi, tuttavia, non si scompone. “Sono anni che lo fanno. Lo fanno sempre” – ci dicono dal comitato provinciale dell’associazione dei partigiani – “e poi non vedo nulla di male nella nostro controinziativa: come loro fanno le loro, anche noi facciamo le nostre manifestazioni”. Il problema, secondo l’Anpi, è del comune di Bastia “che è già la seconda volta che appoggia le manifestazioni di CasaPound, in barba anche agli atti regionali”. L’associazione dei partigiani, intanto, non si ferma qui. Prendendo spunto da quanto accaduto a Bastia, è stata organizzata un’altra manifestazione antifascista, in ricordo della Resistenza, che si terrà il 10 marzo a Todi.
Car.Gazz