È già ora di toto giunta a Bastia Umbra dopo la vittoria di Erigo Pecci, mentre in casa centrodestra l’unità ritrovata deve fare i conti anche con l’ira della sindaca uscente e sconfitta che ha lanciato strali durissimi verso il suo ex vicesindaco, Francesco Fratellini, mai chiamato per nome.
Ma ce n’è anche, in misura minore, per i consiglieri che hanno abbandonato la giunta e “tradito” il centrodestra.
Avanti dall’inizio alla fine con una forbice tra i due e i trecento voti che riprende quanto visto al primo turno dove la coalizione progressista era arrivata prima, Erigo Pecci vince al ballottaggio con il 51,19 % dei voti e 4.837 persone che lo hanno scelto; lo sfidante del centrosinistra sostenuto dal campo largo è riuscito a riportare tutti i suoi 4.618 del primo turno e a convincerne duecento in più. Nessuna rimonta invece per Paola Lungarotti, che oltre al danno deve subire la beffa: quando arriva al comitato elettorale, dal vicino Comune si sentono i sostenitori di Pecci intonare “Bella ciao” – e, poco prima in maniera ironica, anche il coro “Amici come prima”, un riferimento agli ex nemici del centrodestra tornati amici a poche ore dal ballottaggio. Per la sindaca uscente, che inseguiva Pecci con 4.172 voti, i voti in più al secondo turno sono solo 440, per un totale di 4.612 pari al 48,81%: un chiaro segno che i duemila elettori di Catia Degli Esposti, al di là dell’accordo programmatico firmato dalle due candidate, probabilmente hanno scelto di restarsene a casa o di andare al mare e non hanno creduto allo scoppio dell’amore nel centrodestra a poche ore dal ballottaggio, percepito più come voglia di sbarrare la strada alla sinistra che non come vera convergenza di interessi.
E come detto Paola Lungarotti, pur ringraziando “Catia, che con coraggio e responsabilità ha scelto di non festeggiare con gli altri la nostra non vittoria, ma di piangere con noi”, nel suo discorso a caldo è durissima. Accolta da tanti applausi e da ironiche grida di “grazie Fratellini”, la sindaca uscente è durissima: “Abbiamo dimostrato grande coraggio e perso con onore a testa alta. Rivolgiamo le nostre congratulazioni alla coalizione progressista e al neo eletto sindaco Pecci per la vittoria ottenuta. Ci auguriamo che sappiano guidare con saggezza e dedizione il nostro Comune, affrontando con coraggio le sfide che ci attendono. Consegniamo alla nuova amministrazione un impegno fatto di concretezze, di finanziamenti, di risultati e di opere da concludere e altre da iniziare, a partire da domani, avranno così numerose occasioni per indossare la fascia tricolore. Rispetto alle grandi e non sempre corrette narrazioni, questi sono i fatti e di questa storia ne andiamo fieri, giorno dopo giorno, a partire da domani senza aspettare tanto tempo. Ma questa – le sue parole – non è stata una campagna elettorale su capacità, volontà e dedizione, che abbiamo sempre avuto e dimostrare. Il candidato antagonista ha avuto la fortuna di trovare un centrodestra spaccato e tradito da tre soggetti, di cui uno in assoluto (chiaro il riferimento a Fratellini, ndr) lo ritengo pienamente responsabile di questa sconfitta, frutto di puro personalismo; un soggetto che ora si vergogna di andare in giro per Bastia mentre noi andiamo a testa alta”. Il bicchiere mezzo pieno è la ritrovata unità del centrodestra che “si è già ricomposto, anche se rimasto ferito come siamo rimasti feriti noi dalla fuoriuscita e dalla battaglia cruenta nei nostri riguardi”. Gli elettori si aspettano però fatti e una opposizione davvero comune, e non solo convenienze dell’ultimo minuto.
Ora c’è curiosità per la giunta di Erigo Pecci: il neo sindaco non si sbottona, ma spiega che “nella squadra eletta siamo molto fortunati, ci sono persone competenti e rappresentative per un ruolo in giunta. E la nostra giunta sarà un mix tra competenze e preferenze; se poi ci sarà bisogno di un esterno, ne discuteremo insieme”. E proprio “insieme” è il mantra del nuovo primo cittadino. “Abbiamo vinto tutti insieme e cominciato un percorso lunghissimo; chi canta, balla ed esulta lo fa perché è stato partecipe di un processo lungo e condiviso”. Tra i primi punti del “lavoro da fare, un’importante azione di manutenzione. E poi assemblee con i cittadini, per capire cosa serve e dove. Non divisi, ma insieme. C’è da creare un rapporto diretto con i cittadini, non è più la campagna elettorale, ma un rapporto diretto tra noi e i cittadini, con forza. Nel comizio finale alcuni di loro ci hanno attaccato e noi abbiamo presentato la squadra di governo, si è vista la struttura delle persone che occuperanno ruoli in questa amministrazione e dietro di loro ce ne sono centinaia a supporto. Preoccupato di quello che troverò? No, ma c’è molto da fare anche sotto il profilo strutturale. Vedremo quello che succede, non credo ci sia da preoccuparsi… dobbiamo preoccuparci solo di quanto lavoro va fatto”.
Il consiglio comunale “targato Pecci” sarà così composto – al netto di nomine e rinunce: la maggioranza, con uno schema 4-3-1-1-1, vede quattro consiglieri Pd, con la recordwoman Ramona Furiani e il segretario del Pd Alessandro Barbanera, oltre a Luisa Fatigoni (consigliere uscente e rientrante) e Luca Ciuchicchi; per Uniti per Bastia, entrano Stefano Lombardi, Claudio Boccali ed Elisa Zocchetti; e un consigliere ciascuno per Alleanza Verdi Sinistra (Pablo Tombolesi), Movimento 5 Stelle (Marcello Rosignoli) e Progetto Bastia (Paolo Ansideri). Gli assessori sono cinque e – detto che Pecci era sostenuto da PD (che dovrebbe probabilmente esprimere il vicesindaco, probabilmente donna), Alleanza Verdi Sinistra, Uniti per Bastia, Movimento 5 Stelle, PSI, Progetto Bastia – bisognerà vedere se il futuro primo cittadino penserà e premierà anche il Psi, il cui ‘bottino’ di voti non ha portato all’elezione di un consigliere ma ha comunque contribuito alla vittoria. In quota minoranza, ci sono sei consiglieri, di cui quattro per la coalizione arrivata al ballottaggio: la candidata Paola Lungarotti, con Giulio Provvidenza (Lungarotti sindaco) e Stefano Santoni e Francesca Sforna (Fratelli d’Italia), più i due espressi dalla terza classificata, Catia Degli Esposti, che entra con Fabrizio Raspa.