Appena 6 consiglieri rimasti a sostenere la sindaca di Bastia Umbra Paola Lungarotti, un terzo rispetto all’inizio del mandato. Ed in vista del consiglio comunale previsto per lunedì sera, a gettare benzina sul fuoco è il centrosinistra, con una nota di Movimento 5 stelle, Pd e gruppo misto che anticipa una conferenza stampa in programma per martedì mattina.
“L’atteggiamento da “marchese del Grillo” della sindaca Lungarotti e della sua ex maggioranza rappresentano un cortocircuito democratico e una grave mancanza di rispetto verso le istituzioni e i cittadini di Bastia Umbra” evidenziano Laura Servi (Movimento 5 Stelle), Lucio Raspa (Gruppo Misto) e Ramona Furiani e Luisa Fatigoni (Partito Democratico). “Dopo l’approvazione del Bilancio e del PRG parte strutturale,- proseguono – la maggioranza di fatto non esiste più. Sciolta dalle divisioni interne e soprattutto dai tentativi di riposizionamento in vista delle prossime elezioni. La sindaca è senza maggioranza, ma invece di dimettersi manda avanti il Comune di Bastia con appena sei consiglieri, un terzo di quelli che erano stati eletti. Un atteggiamento a dir poco miope, arrogante e di malcelata superiorità intellettuale. Tutto questo dopo che in cinque anni non si è mai giunti a un concorde e proficuo dibattito su temi che avrebbero potuto e dovuto vedere il coinvolgimento del consiglio tutto, ad eccezione forse del consiglio aperto sui lavori di Piazza Mazzini dopo tante insistenze.
Mai l’amministrazione comunale ha tenuto conto delle istanze di cui ci siamo fatti portavoce come forze di opposizione. Ci hanno invece propinato pagine e pagine di comunicati stampa sui mirabolanti, e del tutto presunti, risultati ottenuti dalla maggioranza e di giustificazioni per la recente fuga degli ex consiglieri che sostenevano la sindaca Lungarotti. Uno slalom di parole del tutto vuote che dice molto del perché Bastia sia ridotta allo stato di declino che è sotto gli occhi di tutti. Tutti hanno potuto vedere e toccare con mano quanto Bastia sia stata governata male. Le responsabilità di chi ha governato negli ultimi 15 anni sono chiare. Responsabilità parimenti condivisa tra la sindaca e chi oggi predica bene, ma per anni ha razzolato male, forse addirittura con colpevole strategia. Negli ultimi mesi invece sono venuti alla luce ostruzionismi, mancanza di risposte ed impossibilità al confronto. Tutto questo ha portato alle dimissioni del vicesindaco Francesco Fratellini. La cosa più grave è il sospetto che tali divergenze, tutt’altro che recenti visto che la destra amministra Bastia dal 2009, nascondano in realtà una serie di posizionamenti ai blocchi di partenza per i prossimi appuntamenti elettorali. Tanto tuonò che alla fine piovve, dice il proverbio. L’elezione della sindaca nel 2019, grazie a 2 votanti su 7 rispetto al totale degli elettori di Bastia che la destra interpretò come un plebiscito, è giunta di fatto al capolinea”.