Gunnella (Confavi) ricorda quanto previsto dalla legge 157: avrebbe messo al riparo l'apertura della caccia dai ricorsi
“…le regioni…pubblicano entro e non oltre il 15 di giugno il calendario regionale…”. Inizia citando l’ art. 18 – comma 4- della L. 157, che compie quest’ anno trent’ anni, Sergio Gunnella (Confavi Umbria) nell’ennesimo intervento in cui stigmatizza il ritardo con cui gli amministratori umbri sono arrivati a pubblicare il calendario venatorio, poi parzialmente bloccato da un primo intervento del Tar dopo il ricorso degli ambientalisti. E comunque sotto posto al giudizio dei giudici amministrativi per ciò che riguarda la chiusura della caccia ad alcune specie.
“Questa – ricorda Gunnella – è la legge. Se ciò fosse stato fatto da chi di dovere e a tempo debito, gli eventuali ricorsi entro i 60 giorni concessi dalle norme giudiziarie, non avrebbero inciso minimamente sui tempi dell’ apertura di uno sforzo di caccia già previsto per il 1° settembre”.
E ancora, rivolto a tutti gli amministratori regionali che a vario titolo “si arrogano il diritto di parlare e di decidere di caccia”: “Smettete di confondere le vostre omissioni con ritardi imputati gratuitamente ad altri”. Il riferimento è alle parole di Morroni, che a proposito del ritardo con cui è stato approvato il calendario venatorio aveva detto che occorreva prima trovare l’accordo tra le associazioni venatorie.
“Altrimenti – conclude Sergio Gunnella – qualcuno finirà per credere davvero che un calendario già reso pubblico per legge il 15 giugno, possa poi essere approvato il 5 agosto”.