Politica

“Basta ballare sul Titanic”, Ruggiano lascia il Coordinamento regionale di Forza Italia

“Il nostro gruppo dirigente, me per primo, non ne ha azzeccata una”. Queste le motivazioni che hanno portato il sindaco di Todi Antonino Ruggiano a lasciare il coordinamento umbro di Forza Italia, con una lettera indirizzata ad Andrea Romizi. Coordinatore umbro del partito e mister preferenze, entrato in Consiglio regionale insieme a Laura Pernazza. Staccato Ruggiano, a cui non sono bastati i 1.347 voti raccolti.

Un risultato che ha deluso il sindaco di Todi, che lamenta l’assenza del partito nei territori. E la mancanza di una strategia chiara del partito, “reale e indipendente”, troppo spesso succube “delle scelte cervellotiche e senza costrutto dei nostri alleati”.

Un danno per il partito fondato da Silvio Berlusconi, ma per tutto il centrodestra, secondo Ruggiano. Che nella lettera scrive: “Questa nostra mancanza di linea politica, senza che Forza Italia abbia saputo guidare il centrodestra, ha comportato una vera e propria debacle del centrodestra, che in pochi anni ha dilapidato il proprio patrimonio di consensi e fiducia”.

Carenze evidenti, sottolinea Ruggiano, già nelle sconfitte delle più grandi città dell’Umbria, ad eccezione di Todi. Come in quelli piccoli dove si è tornati a votare. Passando per la gestione delle elezioni provinciali. Fino all’esito “drammatico” delle elezioni regionali.

“A fronte di questi drammatici risultati – scrive Ruggiano – penso che il minimo che si possa fare , come ho già avuto modo di dire all’ultimo Coordinamento regionale, è quello di dimettersi tutti, convocare un Congresso regionale e capire come poter ricominciare, con quale spirito, con quali obiettivi”.

E Ruggiano indica un’alternativa ad una gestione che ritiene evanescente: dotare Forza Italia di una sede, essere presente nei territori e nel dibattito politico regionale. Insomma “fare politica. Tutto quello che fino ad oggi – lamenta – non siamo stati in grado di fare”.

Per concludere: “Forza Italia può continuare a ‘ballare sul Titanic’, mentre intorno a noi tutto sta affondando (anzi è già affondato)? Io penso di no. Per questo motivo, non mi sento di poter proseguire a far parte del Coordinamento regionale, come se nulla fosse successo”.