Perugia

Bassetti: “Tanti cristiani vivono nell’ateismo pratico”

Di fronte ad un Natale che da appuntamento religioso si fa mero evento della tradizione, segnalato dallo sfarzo imposto dal consumismo, il cardinale Gualtiero Bassetti ha invitato a riscoprire i veri valori del Natale.

“Chi segue la via dell’umiltà e della semplicità dell’incarnazione del Figlio di Dio – ha detto – troverà il Dio vero e scoprirà il profondo di se stesso. Non troverà un architetto, che ha progettato il mondo, ma un Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chi crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna”.

Contro l’ateismo pratico

“Accogliamo questo Figlio nella mangiatoia del nostro cuore – ha proseguito il cardinale –, con una dedizione vera ai suoi fratelli di adozione. Purtroppo, oggi troppi cristiani vivono in una specie di ateismo pratico. E il dramma di duemila anni fa si ripete: “Non c’era posto per loro nell’alloggio”; ancora oggi per Lui non c’è posto nel cuore di molti uomini. Perciò questa Notte ci chiede: “Mi accoglierai tu?”. Ascoltiamo insieme questa voce, per alcuni risuonerà più forte, per altri meno e per altri ancora può affondare in ricordi lontani”.

Il Natale cristiano non è solo di addobbi e di luci

“Quello che colpisce in questa Notte è che siamo usciti numerosi dalle nostre case per venire qui, perché, in un modo o in un altro, a tutti si è fatto sentire l’Angelo di Natale. Ma il Natale cristiano non è solo di addobbi e di luci. Il Vangelo, parlando del viaggio di Maria e di Giuseppe, lo presenta come un cammino in salita. Lo sottolinea molto bene anche Paolo VI: “La vita cristiana, se la viviamo con impegno e con intensità, è un cammino in salita”. Questo sta a dire che il Natale non è scontato, non è facile. Occorre da parte nostra un cuore attento, vigile e pronto per ascoltare il messaggio dell’Angelo. Si, dobbiamo salire anche noi verso Betlemme, “salire” verso quella grotta. E proprio lì troveremo il Signore, se siamo venuti con il desiderio forte di vedere Gesù! “Troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia”, disse l’Angelo ai pastori. E’ un bambino avvolto in fasce, è piccolo e indifeso, eppure è il nostro Salvatore!”.

Le nostre città sono spesso distratte e chiuse

Bassetti non ha mancato di ricordare i doveri dell’accoglienza: “E questo sconvolge la nostra umanità – ha sottolineato il presule –: noi siamo abituati ad esaltare la forza, a dare credito soltanto alla potenza. Come è possibile credere che, quel piccolo bambino, nato per di più in un stalla, sia Colui che salva il mondo? Come è possibile crederlo davanti ai grandi problemi dell’umanità? Le guerre, le ingiustizie di ogni tipo, le persone costrette a migrare e a fuggire… L’impossibilità sembra ancona più evidente se si pensa a come finirà quel Bambino, perché un giorno sarà messo sulla croce come un malfattore. Eppure, fratelli, è proprio qui la nostra salvezza: in questo Bambino fragile e indifeso. Ma purtroppo le nostre città, come Betlemme, sono spesso distratte e chiuse”.

Gli auguri particolari del cardinale

Al termine della messa della Notte di Natale, concelebrata con il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, il cardinale ha rivolto in particolare i suoi auguri “a tutte le famiglie dove quest’anno è nato un bambino, ma purtroppo – ha commentato – le nascite nella nostra regione e in Italia sono ad un livello bassissimo. La nascita di una creatura è sempre una grande festa». Ha poi rivolto un altro augurio «a tutte le famiglie che si sono unite nel sacramento del matrimonio nel 2019 e a tutte le persone malate, a quanti soffrono e sono anziani”.

Natale con i detenuti

Il giorno di Natale il cardinale ha poi pranzato con le detenute del Carcere di Capanne.

Quindi, ha affidato la città di Perugia alla protezione di Maria, “la protagonista del Natale, perché ne abbiamo particolarmente bisogno in questo periodo”.