Il caldo estivo non ha affievolito la curiosità del folto pubblico, fra cui alcuni docenti di storia medievale giunti dalla Pennsylvania alla Basilica di San Salvatore, di veder svelato il mistero della maternità nella cultura longobarda. Il convegno, organizzato dal Club UNESCO Spoleto, presieduto dal dott. Gianfranco Ciarletti, ha visto susseguirsi le relazioni di alcuni importanti studiosi del popolo longobardo, introdotte dal giornalista Alfonso Marchese. Fra gli interventi quello del dott. Franco Fornasaro esperto di storia della medicina longobarda ed autore della pubblicazione “La Medicina dei Longobardi”. Si tratta di un testo scientifico prodigo di vere e proprie rivelazioni su usi e costumi medici dell’epoca Longobarda, che riferisce di preparazioni come il “ pesto di formiche” per disinfettare la gola. Nel corso del suo intervento Fornasaro ha ricordato Mario Brozzi grande studioso di storia longobarda nativo di Spello vissuto per anni a Cividale del Friuli, che ha lasciato una importante raccolta di materiale sulla Historia Langobardorum. La bioeticista Emanuela Marchi ha presentato uno studio su Trotula De Ruggero, il medico donna della scuola salernitana che tanto ci ha rivelato sulla maternità nel periodo medievale. La dottoressa Cristina Zenobi, autrice del libro “Se mi ami parlami” ha invece affrontato il tema della comunicazione nella trasmissione orale del sapere medico e scientifico. Il convegno si è concluso con l'intervento della professoressa Raffaella Albanese, responsabile del dipartimento di Sociologia delle emozioni della Link Campus University, che ha tirato le fila del pomeriggio di studio. Il convegno è stato coordinato dal dott. Maurizio Silvestri ostetrico e ginecologo e dalla dott. Ilaria Rapacchio scrittrice e giornalista.