Assunzioni in corso ed un nuovo concorso per dare più respiro alle Soprintendenze, soprattutto quella dell’Umbria chiamata ad un impegno straordinario dopo la sequenza sismica di due anni fa, ed un maggiore dialogo con il territorio per raccogliere le istanze. Sono questi gli impegni che sta seguendo il ministero dei Beni e attività culturali nel territorio del cratere del terremoto e che sono stati illustrati mercoledì a Spoleto dal sottosegretario Mibac (con specifica delega alla ricostruzione e alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico colpito dagli eventi sismici) Gianluca Vacca, per ha avviato dal centro regionale di ricovero dei beni culturali di Santo Chiodo una due giorni tra i luoghi del sisma, in Umbria, Marche e Lazio.
“Sono molto felice di essere qui, mia madre è di Spoleto” ha rivelato il sottosegretario Vacca, accompagnato dal direttore generale dell’unità per la sicurezza del patrimonio culturale del Mibac, Fabio Carapezza Guttuso. Mercoledì a Santo Chiodo c’era anche un altro sottosegretario, quello all’agricoltura Alessandra Pesce (anche lei come Vacca del Movimento 5 stelle), che poco prima aveva partecipato ad un seminario insieme all’assessore regionale a cultura ed agricoltura Fernanda Cecchini. Ad accogliere i rappresentanti di Governo il sindaco Umberto De Augustinis (accompagnato dagli assessori Francesco Flavoni ed Angelo Loretoni e dal presidente del Consiglio comunale Sandro Cretoni), alla presenza anche del prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia. Non è invece passata inosservata l’assenza di rappresentanti locali ed umbri del M5s ad accogliere i ben due sottosegretari pentastellati, la cui presenza a Spoleto era stata annunciata da giorni.
Dopo il deposito regionale dei beni culturali – che ospita oltre seimila opere mobili, tra quadri, statue, arredi e paramenti sacri, ma anche frammenti di chiese e campane salvati dalle chiese della Valnerina – il sottosegretario Vacca ha proseguito il suo tour (raggiunto dal neo commissario straordinario alla ricostruzione Piero Farabollini) tra Preci, visitando in primis l’abbazia di Sant’Eutizio, e Norcia. Ad accoglierlo i sindaci dei due comuni, Pietro Bellini e Nicola Alemanno.
“La mia – ha esordito il sottosegretario Mibac – è una visita non per fare passerelle, ma per raccogliere le istanze e le problematiche che ci sono sul territorio e verificare sul campo quali sono le reali necessità e lo stato dei fatti”. Ha quindi illustrato l’impegno del Governo, e del Ministero per i beni e le attività culturali, per avviare la fase di ricostruzione vera e propria “del nostro straordinario patrimonio. E’ stato da pochi giorni individuato – ha ricordato – il nuovo commissario straordinario per la ricostruzione, con il quale abbiamo già avviato un’interlocuzione per individuare le priorità; ci sarà nelle prossime settimana la nomina del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con la delega alla ricostruzione, che è stato già individuato, quindi stiamo componendo il gruppo amministrativo e politico che seguirà la fase della ricostruzione”.
“Questo – ha aggiunto riferito al deposito di Santo Chiodo – è un luogo importante che abbiamo deciso di venire a visitare perché rappresenta un anello di congiunzione tra fase emergenziale e la ricostruzione. Come ministero qualche risposta abbiamo già iniziato a darla: abbiamo creato una struttura che si occuperà di programmare e coordinare tutte le situazioni di emergenza. Abbiamo già fatto una serie di incontri con i vari enti coinvolti negli eventi sismici di questi ultimi anni. La priorità principale emersa è la carenza di personale, che è presente in tutte le strutture, da quella centrale a quelle periferiche. Ieri c’è stata una riunione per individuare subito risorse umane da mettere a disposizione delle soprintendenze speciali e territoriali e fare in modo che siano di supporto alle attività di ricostruzione. E’ un punto fondamentale – ha osservato Vacca – perché una struttura con il 30 – 40% di personale rispetto al fabbisogno difficilmente riesce a portare avanti le pratiche ordinarie, figurarsi il lavoro straordinario che le incombenze del terremoto impongono loro. Avvieremo poi dal prossimo anno una fase concorsuale come non si vedevano da anni, che porterà tra le 4 e le 5mila assunzioni in tutto il territorio. E’ stato fatto già un lavoro straordinario, molto deve essere fatto, ma noi siamo qui per lavorare”.
“Sono già arrivate nelle Soprintendenze delle quattro regioni del cratere delle nuove unità, – ha spiegato la soprintendente regionale ad archeologia, belle arti e paesaggio Marica Mercalli – la Soprintendenza dell’Umbria negli ultimi 6 mesi ha avuto 4 nuovi architetti e 4 archeologi provenienti dal concorso che era stato bandito in passato. Noi – ha ricordato – non abbiamo solo i compiti di messa in sicurezza, di tutela dei beni culturali, ma ci esprimiamo anche rispetto ai progetti di ricostruzione in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, con l’Ufficio speciale per la ricostruzione”. Da qui, quindi, l’importanza di un potenziamento dell’organico, alla luce anche di numerosi pensionamenti previsti.
Mentre al deposito spoletino continuano ad arrivare opere d’arte ed arredi recuperati dalle chiese crollate – l’ultimo martedì l’altare della chiesa dell’Assunta di Castelluccio di Norcia – la Soprintendenza procede per gradi nella messa in sicurezza e nel restauro dei vari “gioielli” artistici ed affettivi per la popolazione. Attualmente, infatti, sono finanziati ed in corso, grazie a 250mila euro provenienti dagli sms solidali, gli interventi di restauro su circa 200 opere. Grazie alla Consulta delle Fondazioni delle Casse di risparmio dell’Umbria, invece, sono stati messi a disposizione 100mila euro per 12 borse di studio per altrettanti restauratori che si alterneranno a Santo Chiodo nei prossimi mesi. Tra i requisiti c’è la residenza o perlomeno il domicilio in Umbria, in modo da favorire i professionisti locali: circa 50 le domande pervenute ed attualmente sono in corso le selezioni dei curricula.
A Spoleto c’era anche il soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma Paolo Iannelli, che ha fatto un punto della situazione sulla basilica di San Benedetto da Norcia e sull’Abbazia di Sant’Eutizio a Preci, entrambe visitate mercoledì pomeriggio dal sottosegretario Vacca accompagnato dagli altri rappresentanti istituzionali.
“Sulla basilica di San Benedetto, – ha evidenziato – sin dall’inizio si è creato questo percorso con l’idea di un concorso di progettazione, perché si è visto in questo intervento un’opportunità per un luogo di così alto valore simbolico e culturale“. Iannelli ha spiegato che il lavoro di messa in sicurezza e rimozione delle macerie fatto sulla basilica è stato visto con una continuità d’azione: “per noi quello che si sta facendo è il primo lotto dei lavori della ricostruzione, non si è mai esclusivamente parlato di messa in sicurezza, con l’ottica di opere provvisionali, ma qualsiasi attività eseguita è stata sempre inquadrata nell’ottica della progettualità futura. Entro fine mese – ha annunciato – la commissione di indirizzo emanerà le linee guida per la progettazione, ma noi nel frattempo ci siamo portati avanti per iniziare ad elaborare il documento preliminare”. Dovrebbe quindi concretizzarsi a breve il concorso di idee di respiro europeo per la ricostruzione della chiesa dedicata al santo patrono d’Europa, tema su cui è alta l’attenzione della popolazione nursina.
Diversa invece la situazione dell’abbazia di Sant’Eutizio, il cui recupero è comunque finanziato, hanno ribadito i rappresentanti istituzionali presenti.
“Il problema – ha spiegato il prefetto Carapezza – è che se prima non riusciamo a mettere in sicurezza la rupe soprastante, sarà difficile fare qualcosa. Ma nessuno ha mai dimenticato Sant’Eutizio ed il sottosegretario ha tenuto particolarmente che nella sua visita ci fosse anche una tappa qui, per ricordare pure quell’episodio del cimitero, che è stato terribile e che ci ha visto tutti commossi”.