Luca Biribanti
E alla fine il tanto temuto ‘piano b’ ha avuto la meglio. I segnali da parte di Basell non erano mai stati incoraggianti del resto, anche se i dirigenti della multinazionale avevano sempre cercato di lasciare spiragli e aperture per tenere buona la piazza. Insomma nei prossimi giorni prenderanno il via i lavori di bonifica del sito e la messa in sicurezza dell’area per l’addio alla produzione del polipropilene e in barba all’offerta della cordata Newco guidata da Novamont. In casi come questi bisogna sempre mantenere una certa cautela, visto anche che le trattative non sono del tutto chiuse, ma dopo le fumate nere degli ultimi incontri i dirigenti della Novamont non si fanno illusioni: “Non ci aspettiamo un finale positivo”. E forse in pochi se lo aspettavano, ma quando sono in ballo gli interessi di decine di lavoratori e delle loro famiglie, la speranza lascia sempre il posto a un cauto ottimismo. Lo stesso con cui i sindacati stanno valutando le prospettive future del sito produttivo. Sembra infatti che sempre la Novamont possa giocare un ruolo da protagonista nel futuro dell’industria ternana, ma alla condizione di non produrre polipropilene. Mentre la telenovela va ancora in onda, i lavoratori della Meraklon vedono sempre più incerto il loro destino, tra i cassaintegrati, coloro che sono stati messi in mobilità e chi ha già pronta la valigia per il trasferimento a Ferrara.
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