Città di Castello

Barriere architettoniche, nulla si muove a Città di Castello | FOTO

Torna a farsi sentire la voce delle associazioni Il Mosaico e Cuor di Leone, che da tempo si impegnano affinché possano essere abbattute le barriere architettoniche a Città di Castello.

Un impegno del quale l’attuale amministrazione si è fatta carico con un consiglio comunale aperto e a fine settembre quando si è riunita sul tema al la commissione ‘Assetto del territorio’ insieme alle associazioni, ma che di fatto, a quasi un anno di distanza, non ha prodotto i risultati sperati.

Lo dimostrano le foto scattate in giro per la città e che denunciano tutta la difficoltà di spostamento che una persona con disabilità fisica deve incontrare nel percorrere le vie della città.

La denuncia dell’associazione

“Con sincero rammarico, la nostra Associazione deve registrare il nulla di fatto da parte del nostro Comune in tema di barriere architettoniche”.

Così inizia la nota de “Il Mosaico” affidata alla stampa. “Ad un’ anno dal consiglio comunale aperto , a nove mesi dall’approvazione della nostra petizione popolare, la realtà ci dice:

  1. nessun tecnico lavora alla bozza che l’ordine degli ingegneri ha presentato al Comune;
  2. nessuna somma di denaro prevista nel bilancio di quest’anno per la redazione del PEBA
  3. nessun intervento tra i più semplici che avevamo segnalato: lo spostamento della cabina telefonica di via del Polacchino, la rimozione dei contenitori della differenziata vicino al bar di Pesci d’oro, ed altri
  4. bagni ANCORA INACESSIBILI ed ascensore delle Logge Bufalini (su prenotazione)

E per finire, nel corso degli attuali lavori di riasfaltatura che interessano ampi tratti viari, nessuna attenzione prestata a livello di adeguamento di rampe, marciapiedi, o addirittura siepi, attenzioni a suo tempo promesse dai competenti Assessori”.

Il PEBA a Città di Castello

I PEBA (Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) avrebbero dovuto essere adottati entro il 28 febbraio 1987 (a un anno dall’entrata in vigore di quella Legge n. 41/86 per gli edifici pubblici e poi estesa agli spazi urbani nel ’92), ma ancora molte città non si sono adeguate o semplicemente non gestiscono gli spazi pubblici in un’ottica di mobilità consona anche a chi ha difficoltà di movimento.

Di fatto l’iter prima dell’arrivo della pandemia aveva preso il via, come testimonia l’incontro di gennaio con l’amministrazione comunale di Padova per lavorare insieme al progetto della città tifernate e il lavoro iniziato dall’assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi con l’Ordine degli Ingegneri di Perugia per elaborare un documento esplorativo del Peba, e definire gli indirizzi di intervento per rimuovere gli ostacoli alla piena fruibilità dei luoghi pubblici .

Il sollecito delle associazioni

Le associazioni coinvolte sollecitano oggi e nuovamente la ripresa di quei lavori e delle manutenzioni:

“Forse qualcuno crede che la disabilità fisica faccia il paio con qualche vuoto di memoria. – continuano Carlo Reali per ‘Il Mosaico’ e Riccardo Lucaccioni per ‘Cuore di Leone’ – Non è così, men che meno nel caso delle nostre Associazioni, che continueranno a farsi portavoce di tutti quei cittadini a cui ,in risposta alla negazione dei loro diritti, vengono rifilate le solite promesse che da tempo mostrano la corda, e alle quali i cittadini hanno da tempo dimostrato di non credere più.