È stata presentata questa mattina (lunedì 3 settembre) nella sede di Stampa Estera a Roma, la IV edizione del ‘Festival del Medioevo’ che si terrà a Gubbio dal 26 al 30 settembre, trattando un tema di forte attualità ‘Barbari. La scoperta degli altri’.
Erano presenti e sono intervenuti di fronte ad un pubblico nutrito di esperti di comunicazione, il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati e l’ideatore del Festival Federico Fioravanti, introdotti da Maarten Van Aalderten direttore della testata ‘De Telegraf’ affiancato da Andreas M. Steiner, direttore delle riviste ‘Archeo’ e ‘Medioevo’. Stirati ha ribadito il connubio tra ‘la più bella città medievale’ e una manifestazione originale, dotta e nel contempo divulgativa, come il ‘Festival’: “Il taglio scientifico e popolare contiene punti di vista e angolazioni di lettura del Medioevo, che offre uno spaccato dell’epoca anche con le mostre ‘Gubbio al tempo di Giotto’ e ‘Un giorno nel Medioevo’. Un centro storico tra i meglio conservati con eccellenze architettoniche e un tessuto urbano integro, è il contesto ideale per un evento che si è accreditato come uno dei riferimenti di punta di momenti apicali della nostra storia”.
Fioravanti, nel ringraziare il sindaco e l’ospitalità della Stampa Estera, ha sottolineato l’attualità del tema ‘Barbari’, che segue agli altri filoni come l’Europa, l’Islam e la Città degli scorsi anni, percorrendo 10 secoli di storia diversissimi tra loro: “È barbaro colui che parla un’altra lingua, e diventa una sfida all’evoluzione della razza umana, frutto in realtà di tali mescolanze da non potersi identificare con una specie. Saranno 5 giorni intensi di dibattiti, incontri, interventi con circa 200 autori, saggisti, scrittori, scienziati. Tanti gli appuntamenti con spettacoli e proposte particolari, come l’approfondimento con le monete dell’epoca e lo ‘scriptorium’ di calligrafi e miniatori dal mondo curato da ‘Arte Libro unaluna’”.
Come ogni anno, il Festival del Medioevo incrocia le grandi questioni del mondo contemporaneo. Barbari. La scoperta degli altri è il tema della quarta edizione. Un viaggio tra i popoli e gli individui. In mezzo ai “forestieri” e intorno ai confini, le convenzioni della storia e della geografia: segni che indicano un limite comune. Qualcosa che separa ma allo stesso tempo può anche unire. E che costruisce l’alterità e l’identità, l’amico e lo straniero, l’estraneo e il diverso. Una parola che contiene in sé l’idea di un territorio definito, di una separazione. Ma indica anche una meta da raggiungere o un obiettivo da superare.
Il Festival è unico anche nella formula: lontano da feste medievali e rievocazioni, è un incontro a ingresso libero che mette in contatto il mondo accademico e la vasta platea degli appassionati in cinque giorni densi di appuntamenti culturali, mostre, esibizioni e spettacoli. Una lente sul passato per capire meglio l’età presente. E per provare a vedere con occhi nuovi un’età vilipesa, spesso raccontata attraverso facili stereotipi, frasi fatte e incredibili luoghi comuni.