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Banda larga: reti pubbliche disponibili. Partita l’offerta per gli operatori delle infrastrutture umbre

Un primo lotto di infrastrutture di banda larga, realizzate con investimenti regionali che verrà progressivamente integrata man mano che ulteriori interventi saranno conclusi, è stato presentato agli operatori del settore attraverso un offerta pubblica per giungere ad un rafforzamento delle rispettive reti a beneficio di cittadini, imprese ed amministrazioni dell’Umbria. ”E’ la prima volta, ha affermato l’assessore regionale alle infrastrutture tecnologiche ed immateriali Stefano Vinti, che ciò accade nella nostra regione ed è anche testimonianza della specificità del progetto umbro. Abbiamo voluto un modello regionale di gestione delle infrastrutture tecnologiche che mette a disposizione delle famiglie e delle imprese, le reti pensate e realizzate per il sistema pubblico. E questa integrazione va certamente nella direzione di offrire a tutti la possibilità di accesso alla rete garantendo un diritto che in alcuni paesi europei è scritto anche nella Costituzione come diritto universale di cittadinanza. Con questa iniziativa, ha proseguito Vinti, la Regione dell’Umbria nel contesto nazionale ambito di sperimentazione di un modello di partnership pubblico-privata per lo sviluppo delle infrastrutture di rete di nuova generazione, in un momento tra l’altro particolarmente critico per la scarsa disponibilità di risorse a supporto dell’innovazione”.

L’iniziativa è stata lanciata operativamente attraverso CentralCom, la società partecipata per il 51% dalla Regione Umbria e per la restante quota dai 5 maggiori comuni umbri (Perugia, Orvieto, Città di Castello, Terni, Foligno), che appunto sta realizzando una rete TLC in fibra ottica finalizzata a soddisfare le esigenze delle pubbliche amministrazioni e a rafforzare e qualificare la dotazione infrastrutturale del territorio abilitando il mercato degli operatori. L’offerta è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina, venerdì 21 settembre, nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia. L’assessore Vinti, che ha incontrato anche gli operatori del settore, ha sottolineato come “con questa offerta, si compie un ulteriore passaggio nella complicata strada che Regione e CentralCom stanno facendo per garantire all’Umbria una soddisfacente copertura di rete a banda larga. E’ indispensabile, ha aggiunto Vinti, una vera integrazione tra investimento pubblico ed iniziativa privata per permettere a tutti, famiglie, imprese ed enti, di avere a disposizione questo servizio”. Anche l’amministratore di CentralCom Brunello Castellani ha espresso la sua soddisfazione, soprattutto alla luce della positiva accoglienza che questa proposta ha ricevuto da parte degli operatori interessati. In questo primo lotto di infrastrutture sono comprese la tratta cosiddetta BackBone FCU e cioè 140 km di cavo posato lungo la linea palificata di Ferrovia Centrale Umbra che interconnette San Giustino a Terni, attraversando Città di Castello, Umbertide, Perugia Ponte San Giovanni, Marsciano e Todi ed è dotato di giunti e scorte in corrispondenza dei nuclei urbani, delle aree industriali e delle principali vie di comunicazione; le reti urbane di Terni, Città di Castello, Orvieto e la linea in fase di ultimazione di Perugia. Tutti le linee permetteranno il collegamento con i principali uffici e servizi pubblici delle città coinvolte (regione, provincia, comune, ospedale, protezione civile ecc.).

L’offerta di infrastrutture CentralCom avviene in due modalità: la prima (cosiddetta IRU) prevede la concessione di diritti reali d’uso esclusivo regolati tramite un accordo pluriennale (15 anni) ininterrompibile e con il mantenimento della proprietà in capo al concedente. Il corrispettivo è determinato da una quota di concessione unica iniziale ed un canone annuale di manutenzione. La seconda possibilità invece riguarda l’affitto, ovvero il trasferimento temporaneo di diritti d’uso regolato tramite un accordo (minimo biennale) con canone annuo omnicomprensivo. I vincoli, criteri e orientamenti adottati per la definizione dell’offerta si fondano su principi di trasparenza dell’offerta pubblica, procedure e tariffe comuni e di salvaguardia delle esigenze delle amministrazioni locali e di CentralCom. Saranno ovviamente impediti, per garantire la doverosa concorrenza, fenomeni di monopolio. “Infine si avrà molta attenzione, ha affermato Castellani, a tutelare il mercato attraverso tariffe coerenti con i costi di realizzazione ed i livelli dei servizi, con i costi di manutenzione e di salvaguardia delle infrastrutture realizzate”.