Banco Desio presenta la ‘nuova’ Popolare Spoleto / ad Cartone “Siamo a casa”, Ft - Tuttoggi.info

Banco Desio presenta la ‘nuova’ Popolare Spoleto / ad Cartone “Siamo a casa”, Ft

Redazione

Banco Desio presenta la ‘nuova’ Popolare Spoleto / ad Cartone “Siamo a casa”, Ft

Gio, 24/04/2014 - 19:40

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Carlo Ceraso
Il nuovo corso della Banca Popolare di Spoleto è partito ufficialmente ieri pomeriggio da Perugia con la conferenza stampa voluta dai vertici del Banco Desio e della Brianza, l’istituto lombardo che si è aggiudicato la vendita della Popolare commissariata lo scorso anno da Bankitalia. A fare gli onori di casa il presidente del Banco, l’ingegnere Agostino Gavazzi, e il vicepresidente, l’avvocato Stefano Lado, eredi delle due storiche famiglie che nel 1909 fondarono quello che un secolo più tardi è diventato il decimo gruppo bancario italiano e che ancora oggi, tramite una holding, controllano il 52% del pacchetto di via Rovagnati. Con loro erano presenti l’a.d. Tommaso Cartone – chiamato due anni orsono a imprimere una svolta alla banca brianzola dopo le vicende che costrinsero alle dimissioni Nereo Dacci – il d.g. Luciano Colombini e il vice d.g. Angelo Antoniazzi.
La conferenza – è la sala conferenze della Bps di Corso Vannucci a fare da cornice all’incontro. Si capisce da subito che la nuova proprietà ha tutt’altro stile da quello sfoggiato dagli ultimi amministratori, più sobrio, sintetico, concreto. Le celebri gaffe come i “fottuti ottimisti” e i “salmoni in buona salute” sono solo un brutto, lontano ricordo. All’ingegnere Gavazzi il compito di aprire la conferenza e illustrare i motivi che hanno convinto il Banco ad acquistare la PopSpoleto. “Sono molte le cose che accomunano le due istituti, entrambi nati come società cooperative, nel 1895 la Spoleto, nel 1909 Desio ed entrambi quotati in Borsa nel 1996” esordisce il presidente “abbiamo una forte presenza nei rispettivi territori e la massima attenzione alle esigenze delle famiglie e delle imprese medio-piccole”. A chiarire l’operazione finanziaria è stato l’amministratore delegato Cartone, un passato al vertice delle più importanti banche italiane: “rafforzeremo patrimonialmente la PopSpoleto con una immissione di liquidità di 140 milioni di euro, a seguire conferiremo i 30 sportelli di Desio Lazio (l’.a. non ha quantificato il valore delle filiali presenti in Toscana e Lazio, n.d.r.) che andranno tutti sotto il nome ’Banca Popolare di Spoleto’”. Ma non è solo il marchio della banca umbra ad essere ‘salvato’. “La presidenza e la direzione generale rimarranno a Spoleto a tempo indeterminato a conferma che l’istituto avrà totale autonomia creditizia così da poter rispondere in tempi rapidi alla quasi totalità delle richieste che perverranno. E’ nostra ferma intenzione mantenere anche tutti i livelli occupazionali. I processi autorizzatori da parte di Banca d’Italia sono ancora in corso, ma per le caratteristiche che accomunano i due istituti e la nostra volontà di riportare la Spoleto alle condizioni pre-crisi, possiamo dire che venire a Spoleto è come essere a casa. Siamo una banca molto liquida e per i prossimi cinque anni Desio non avrà bisogno di aumenti di capitale, neanche quando entreranno in vigore le regole fissate da Basilea2 per il 2018-2019. Anche dopo l'acquisizione della Spoleto, Banco Desio avrà ratio patrimoniali abbondantemente sopra i limiti con un common equity tier1 dell'11,5%” ha concluso l'a.d. confermando, fra le altre cose anticipate nel corso della conferenza, di aver già incontrato la presidente della Regione dell'Umbria Catiuscia Marini e il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti.
Il nuovo assetto – che Desio voglia fare le cose seriamente lo dimostrano i nomi stessi di chi presiederà governance e management: Presidente della ‘nuova’ Bps sarà l’avvocato Stefano Lado; direttore generale Angelo Antoniazzi che già da un paio di settimane sta affiancando i commissari di Bankit. A quest’ultimo chiediamo una prima impressione sul management di piazza Pianciani: “è prematuro poter dire qualcosa” risponde il d.g. designato “sicuramente gli interventi dei Commissari rendono un’idea più precisa della situazione; non credo ci sarà bisogno di una forte ristrutturazione”. Poche parole che lasciano intendere come ai piani alti della Popolare qualche cambiamento comunque ci sarà. Se non arriveranno prima gli stessi Commissari , visto che fonti interne all’istituto da giorni ipotizzano l’avvio di alcuni procedimenti disciplinari, forse connessi agli stessi episodi finiti al centro dell’inchiesta avviata dalla Procura di Spoleto che vede per il momento 34 persone indagate fra cui l’ex Cda, alcuni dirigenti e imprenditori.
CdA a 11 – i tempi per l’avvio della nuova gestione sembrano comunque già delineati. “Nel corso del mese di luglio speriamo di versare i 139 milioni di euro per la ricapitalizzazione così da poter arrivare ai primi di agosto con la nomina del board” spiega il dottor Cartone “il Cda sarà composto di 11 membri, uno dei quali riservato alla minoranza, altri due a personaggi di spicco della regione umbra”. I riferimenti temporali sembrano confermare la notizia che la tanto attesa assemblea dei soci della Spoleto Credito e Servizi, la holding che controllava Bps finita anche questa commissariata, potrebbe tenersi nel prossimo mese di giugno. Secondo quanto riferito ieri dai vertici del Desio, Scs scenderà dal 51% al 9%, percentuale sufficiente a nominare un membro del Cda Bps. Calerà inevitabilmente anche il pacchetto di Rocca Salimbeni (dal 25,7% al 6% ca.), anche se è probabile che il Monte attenderà il momento migliore per uscire definitivamente da piazza Pianciani. Probabilmente una volta che la cooperativa avrà saldato i patti parasociali, importo per il quale il Desio si è già detto disponibile a prestare sotto forma di mutuo alla Scs una cifra di ca. 15 milioni di euro.
La storia del Banco – risale agli inizi del secolo scorso l’inizio delle attività del Banco Desio, nato nell’estate del 1909 quale Cassa Rurale di ispirazione cattolica su iniziativa di alcuni proprietari terrieri e imprenditori della Brianza. Fra questi c’è la famiglia Gavazzi (Felice, Piero, Simone, Antonio e Gino) e quella di Luigi Lado Manca. L’istituto con il passare del tempo amplia i propri orizzonti estendendosi praticamente in tutto il nord Italia e, agli inizi del nuovo millennio, in Toscana e Umbria arrivando a contare più di 180 filiali. Numero destinato a sfiorare quota 300 con l’acquisto di queste settimane della Banca Popolare di Spoleto.

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