Entro l’anno sarà operativa la nuova banca umbra del Gruppo Intesa Sanpaolo, che raggrupperà le quattro Casse di risparmio di Terni, Foligno, Spoleto e Città di Castello. Una realtà che potrà contare su oltre 140 sportelli in tutta l’Umbria, mille dipendenti, circa 200 mila clienti, con una quota di raccolta del risparmio pari al 15 per cento sul totale regionale e del 18 per cento di impieghi. Lo hanno riferito questa mattina i vertici del Gruppo Intesa Sanpaolo, Marco Morelli, Direttore generale vicario di Intesa Sanpaolo, Luciano Nebbia, direttore regionale del Gruppo per le Regioni Umbria, Toscana, Lazio e Sardegna, che insieme alla presidente della Regione, Catiuscia Marini, ed all’assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi, hanno incontrato i giornalisti e, successivamente, i rappresentanti delle 11 associazioni di imprese e di categoria di tutta la regione ai quali è stato illustrato il progetto del nuovo istituto di credito regionale.
“Abbiamo voluto promuovere questo incontro – ha affermato la presidente Marini – affinché si potesse discutere soprattutto delle azioni da mettere in campo in questa difficilissima contingenza economica, insieme a quello che sarà il principale istituto bancario regionale che detiene la quota più grande del credito in Umbria. Di fronte alla perdurante crisi del credito abbiamo ritenuto necessario confrontarci con i vertici di banca Intesa non solo per una comune riflessione sulla nascita della nuova banca umbra, ma anche sulle preoccupazioni che oggi investono l’intero sistema economico regionale”.
Una situazione che impone nell’immediato futuro la realizzazione di politiche comuni per sostenere importantissime iniziative che stimolino e favoriscano crescita e sviluppo: “occorre che sistema del credito, istituzioni e associazioni di categoria delle imprese – ha aggiunto la presidente Marini – agiscano insieme ad esempio su una serie di interventi relativi alle infrastrutture, alla realizzazione del polo chimico a Terni, e in particolar modo, in direzione dell’innovazione e della ricerca, i fattori che possono effettivamente aiutare l’Umbria ed il suo sistema economico ad elevare il suo grado di competitività e contrastare così la recessione e la crisi economica”.