Il Gup di Terni, Simona Todelli, ha accolto le richieste del Gip, Elisabetta Massini, titolare dell’inchiesta che prese il via nel 2011, di rinvio a giudizio, con l’imputazione di bancarotta fraudolenta, per Antonio Cassetta, Alessia Cassetta, Marco Cassetta, tutti del gruppo “Umbria Tradizioni Srl” rispettivamente patron, vicepresidente del cda e amministratore legale.
Il fallimento era stato dichiarato dal giudice fallimentare di Terni, Paola Vella, il 9 dicembre 2011, con la nomina del curatore Roberto Annesanti.
Rinviati a giudizio anche Remigio Venanzi, consulente finanziario del “Gruppo Cassetta” e Arturo Corbelli, il fornitore del gruppo. La data della prima udienza è stata fissata per il 31 maggio 2016.
“C’è grande soddisfazione per quanto stabilito dal gup di Terni, cioè l’estraneità ai fatti del mio assistito (e di altre 6 persone, ndr) e il non luogo a procedere. Da subito era quello che io e i colleghi avevamo sostenuto nei confronti dei nostri assistiti” – parole dell’avvocato Carlo Viola, legale difensore di Sergio Vincioni, prosciolto questa mattina dal gup Simona Tordelli, nell’udienza preliminare relativa al crack.
Con Vincioni, sono stati prosciolti anche Francesco Donzelli, Paolo Sebastiani, Sandro Citarei, Paolo Zappelli, Luca Galletti e Moreno Gubbiotti. Su tutti pendeva l’ipotesi di reato di banca rotta fraudolenta in concorso con Antonio Cassetta, ex patron del gruppo omonimo, accusato anche di ricorso abusivo al credito.