Categorie: Cronaca Umbria | Italia | Mondo

Banca Pop Spoleto, “gravi anomalie, condotta incontrollata e imprudente” – A chi frega dei soci Scs?

Carlo Ceraso
Nuovo comunicato stampa dei Commissari di Bps (chiamati a gestire in amministrazione straordinaria anche la controllante Scs – nella foto il Commissario ing. Boccolini), stavolta richiesto dalla Consob probabilmente per cercare di porre fine alle notizie che continuano a trapelare da piazza Pianciani circa le motivazioni che hanno portato alla drastica decisione della Vigilanza. La nota per la verità non aggiunge molto a quanto già anticipato da Tuttoggi.info, anche se conferma ufficialmente la drammatica situazione in cui versa l’istituto per le scriteriate scelte di board e management. Leggiamola: “si precisa che gli accertamenti ispettivi della Banca d’Italia si sono conclusi il 6 dicembre 2012 con un giudizio complessivo “sfavorevole”, avendo rilevato che la “banca versa in una situazione di grave anomali della governance attestata dall’aspra contrapposizione creatasi tra Spoleto Credito e Servizi soc. coop e Banca Monte dei Paschi di Siena SpA, dall’accesa conflittualità degli organi aziendali, dalla incontrollata e imprudente condotta operativa”. Inoltre “le gravi anomalie riscontrate si sono negativamente riflesse sulla situazione tecnica della banca”. L’ispezione ha comportato una serie di rettifiche sul valore dei crediti, che sono state recepite ne conti aziendali. Nel frattempo prosegue, sotto la supervisione della Banca d’Italia, l’attività dei Commissari Straordinari, volta al completamento degli accertamenti tecnici garantendo nel contempo il ripristino dell’efficienza organizzativa e la piena funzionalità della banca”.
Parole pesantissime che dimostrano, se ce ne fosse stato bisogno (basta rileggere la Relazione 2010 per comprendere che non era cambiato molto) come la situazione fosse ben diversa da quella che da più di due anni andavano presentando consiglieri e dirigenti, peraltro nel silenzio assoluto della stampa locale e nazionale (con l’unica eccezione di Tuttoggi.info, Giornale dell’Umbria, Sole 24 Ore e Mercati Finanziari) che ora, all’improvviso, sembra essersi svegliata sullo scandalo spoletino.
E come la stampa, anche la politica resta silente a parte qualche rara eccezione come il candidato di Rivoluzione Civile Carlo Cianetti e, di oggi, quella della candidata Pd Marina Sereni. “Con il commissariamento della BPS disposto da Bankitala per gravi irregolarità si precostituiscono le condizioni per fare chiarezza e tutelare al tempo stesso gli interessi di risparmiatori e clienti dell'istituto di credito – scrive la capolista alla Camera del piddì -; per quanto ci riguarda non possiamo dunque che esprimere piena fiducia nell'azione della Banca d'Italia e auspicare che questo passaggio apra la strada ad una fase nuova, in cui BPS recuperi la vocazione e il ruolo di banca attenta alle esigenze dei commercianti, degli artigiani, delle piccole e medie imprese del territorio”. Nessuno però ha ancora affrontato, neanche di striscio, il problema più delicato di questa complessa vicenda, quello dei soci, ovvero di quei ventimila soci della Scs che detiene il 51% di Pop Spoleto (3mila dei quali spoletini, circa 9mila umbri), il cui “patrimonio azionario” rischia di risentirne pesantemente, se non addirittura di esser azzerato.
© Riproduzione riservata