La Storia insegna: quando il capobranco inciampa, i suoi cani da guardia lo azzannano. Così sta succedendo anche all’ex dominus della Banca Popolare di Spoleto Giovanni Antonini. Auspico che si stenda un velo pietoso sul passato e sollecito i tanti invitati alla greppia di stargli vicino nel momento in cui ne ha umanamente bisogno. E’ ora di guardare al futuro, anzi più che ora di guardare è ora di agire!
I Commissari della Banca d’Italia hanno ormai fatto chiarezza sui conti e si sta avvicinando rapidamente la conclusione del mandato. Poi cosa succederà?
I nodi sono ancora tutti lì, tramontate le illusioni d’interventi salvifici sparse a piene mani, resta solo la proposta di acquisto ufficiale avanzata dalla cordata d’imprenditori umbri denominata Clitumnus affiancata (voce recente) da una banca del nord. Provo a riepilogare, con la speranza che la necessaria sintesi non danneggi troppo la precisione:
1. La B.P.S. con i suoi 800 dipendenti rappresenta l’asset principale di Spoleto e da sola muove più economia delle altre poche attività produttive che ci rimangono: è assolutamente indispensabile conservarne la presenza in città. Ciò di cui dobbiamo avere timore è che sia acquisita da un altro gruppo bancario, perché sarebbe interessato solo alle filiali e alla clientela e non saprebbe che farsene della direzione e della maggior parte dei suoi dipendenti. La vocazione e l’attitudine della Bps è banca regionale: è perciò indispensabile cercare alleanze e coinvolgere capacità imprenditoriali prevalentemente umbre.
2. La cooperativa Spoleto Credito e Servizi, con i suoi circa venti mila soci, detiene la maggioranza di B.P.S. (51%) e ne ha sempre nominato il consiglio di amministrazione e determinato la scelta del direttore.
A oggi, di fatto, la B.P.S. è sul mercato, quale sarà la sua valutazione economica? Saranno gli attuali Commissari che ne contratteranno il valore? Ci sarà un’offerta pubblica al valore di mercato?
Possibili scenari:
1. Valutazione della B.P.S. calcolata sulla valorizzazione del capitale sociale: sono circa trenta milioni le azioni emesse e ad un prezzo attuale di mercato di euro 1,8 per azione si arriva a un valore complessivo di 54 milioni di euro. In questo caso il capitale della Spoleto Credito e Servizi si aggirerebbe sui 27 milioni di euro; se si confermerà la versione che il debito verso il Monte dei Paschi per il noto prestito ricevuto sia di 30 milioni di euro, il gioco è fatto: la Spoleto Credito e Servizi non ha più capitale proprio (società in fallimento) anche senza tener conto delle ulteriori perdite delle società controllate (BrandUP; R&S – Recupero e Sviluppo; SCS Gestioni Immobiliari). I soci della S.C.S. oltre a perdere tutto il valore delle loro azioni non avranno più alcuna voce in capitolo nella gestione della BPS.
2. Valutazione della B.P.S. che tenga presenti altri fattori utilizzati comunemente nelle valutazioni commerciali (attività, numero clienti, numero filiali ecc), con questo metodo il valore oggettivo potrebbe essere 150 – 200 milioni di euro. In questo caso la S.C.S. potrebbe continuare a detenere una quota importante in B.P.S. e ai soci della Cooperativa resterebbe un minimo di valore e di potere contrattuale.
E’ lapalissiano che gli eventuali acquirenti avranno tutto l’interesse per una bassa quotazione e che faranno il possibile e l’impossibile per ottenerlo, faranno oltretutto il possibile per azzerare la partecipazione di S.C.S. al fine di avere mano completamente libera sulla Direzione e sulla sua localizzazione.
Chi sosterrà la tesi della valutazione più equa ed eserciterà gli interessi dei soci S.C.S. e di tutta la città di Spoleto?
E’ ora di prendere decisioni: suggerisco al Sindaco di convocare, nel mese di settembre, un’assemblea aperta dei soci della S.C.S., invitando le organizzazioni sindacali bancarie, le organizzazioni delle categorie economiche della città, la Presidente della Regione, il Presidente della provincia di Perugia, i parlamentari locali, ecc. per richiedere alla Banca d’Italia un’attenta valutazione e per sollecitare i Commissari a convocare con urgenza (ora e non dopo che tutti i giochi sono fatti) l’assemblea della Spoleto Credito e Servizi per eleggere un nuovo Consiglio di Amministrazione in grado di esercitare, per competenza ed autorevolezza dei suoi componenti, gli interessi dei soci e della città tutta.
Consapevole degli innumerevoli problemi che sta fronteggiando il Sindaco, mi dichiaro disponibile fin da ora, se richiesto e gradito, ad occuparmi dell’organizzazione logistica dell’assemblea.
Angelo Mariani, Socio B.P.S. e S.C.S.